BUZZACARINI, Folco (Folcone)
Nacque a Padova nella prima metà del sec. XIII da Buzzacarino, professore di diritto civile presso lo Studio cittadino, podestà di Verona e conte d'Abano, e Maria Camposampiero. Sposò prima Castellana della consanguinea famiglia Camposampiero, congiunta del nobile Tiso, dalla quale ebbe Pantaleone e Dalia; in seconde nozze sposò Beatrice figlia di Tisone Proceri, signore di Tergola, dalla quale ebbe sei figli: Tiso, Albrigetto, Oredico detto Bresciano (che sarà podestà di Monselice nel 13171, Menolda, Simeone detto Biggio o Bigolo (che nel 1275 sarà giudice a Padova) e Salione. Il B., addottoratosi in diritto civile, s'iscrisse nel 1259 al Collegio dei giudici e ne sarà eletto gastaldo nel 1266 e nel 1293. Nel 1274 è tra i professori padovani di diritto civile. Nel 1275 il Comune conferì al B. e all'altro professore di diritto, Patavino de' Gambari, il compito di compilare lo statuto cittadino; il medesimo incarico egli ricevette due anni dopo con Sinizio de' Bernardi e Pietro Dullo.
Fu podestà di Cividale nel 1262, capitano del popolo di Bologna nel 1290 e podestà di Belluno nel 1295. Il 13 giugno 1289 una pergamena fiorentina parla di un mandato del B., difensore delle arti, capitano e conservatore della pace della città e del Comune di Firenze; il mandato riguarda una muraglia alzata sopra il Rubaconte, per comando della Repubblica. Prese parte attiva alla vita politica cittadina e nel novembre 1278 lo troviamo nell'esercito patavino presso Bologna, testimone della stipulazione della lega con altri Comuni. L'ultima notizia su di lui sembra risalire al 1298, quando si recò a Treviso per giudicare Rizzardo da Camino.
Il figlio Pantaleone fu podestà di Belluno, nel 1269, di Modena nel 1305, di Firenze nel 1310, e capitano del popolo di Bologna nel 1311. Nel 1312 fu uno dei capitani di Padova contro Vicenza, assistita dagli Scaligeri, e il 4 ott. 1314 fu presente alla stipulazione della pace tra i Padovani e Cangrande della Scala. Quattro anni dopo, però, riprese le armi contro Cangrande, capitanando ancora i Patavini. Il 4 nov. 1319 fu incaricato dal Comune, con Marsilio da Carrara e Pietro Campagnola, di offrire il dominio di Padova a Federico duca d'Austria e re dei Romani. Nel 1323 fu inviato al re di Boemia: non conosciamo la natura della sua missione. Non si sa l'anno della morte: rimane solo un codicillo del suo testamento in data 5 nov. 1332.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Bologna, Serie dei Podestà, p. 40 (per Pantaleone); Padova, Bibl. civica, ms. B. P. 1619: Alberi genealogici delle famiglie nobili padovane,sub voce;Ibid., ms. B. P. 1626: I b: Spogli geneal. di famiglie padovane,sub voce;Ibid., ms. B. P. 1418, IX: B. Bertoldo, Cronica delle famiglie di Padova antiche e moderne, f. 27; Ibid., ms. B. P. 1618, XI: A. Buzzacarini, Mem. stor. gen. sulla nobile famiglia marchesi Buzzacarini, f.6; Ibid., ms. B. p. 257: A. Camarino, Chronica delle case quale erano potente nella magnifica città di Padoa nel tempo dello Imperator Henrico de Lycemburgh..., f. 30; Ibid., ms. B. P. 1232: G. B. Frizier, Origine della nobilissima et antica città di Padova,et cittadini suoi, f.87v; Ibid., ms. B. P. 1860: G. Gennari, Historia cavata da alcune membrane antiche…, f.8v (per Pantaleone); Ibid., ms. B. P. 1239, XXIX:I. Da Nono, Liber de hedificacione urbis Patolonie ad montem Braicidarum…, f.16v; f.49v (per Pantaleone); Ibid., ms. B. P. 2055: G. Zabarella, Cronica delle famiglie di Padova,sub voce;A. Gloria, Monumenti della Univ. di Padova (1222-1315), Venezia 1884, pp. 148, 270-273 nn. 329-332; 287 n. 349 (per Pantaleone); A. Pontenari, Della felicità di Padova, IX, Padova 1623, pp. 208, 296, 397; I. Salomonii Urbis Patavinae inscriptiones sacrae et profanae, Padova 1701, p. 478; G. Richa, Notizie istor. delle chiese fiorentine divise ne' suoi quartieri, I, Firenze 1754, pp. 164 s.; I. Facciolati, Fasti Gymnasii Patavini, I, Padova 1757, p. IX; F. M. Colle, Storia scientifico-letter. dello Studio di Padova, II, Padova 1824, pp. 10-13; A. Descalzi, Le famiglie del Consiglio di Padova (Buzzacarini)(per nozze Buzzacarini-Zabeo), Padova 1887, pp. 6 s.; G. Biscaro, Dante e il buon Gherardo, in Studi medievali, n.s., I (1928), pp. 74-113; R. Davidsohn, Storia di Firenze, IV, Firenze 1960, p. 544 (per Pantaleone); J. K. Hyde, Padua in the age of Dante, Manchester 1966, pp. 151, 230; p. 153 n. (per Pantaleone).