FLÄMING (A. T., 53-34-55)
È uno dei ripiani di sabbie del Quaternario antico, in parte rivestiti di depositi morenici, che sorgono alla periferia dei monti della media Germania. Il Fläming però ne è notevolmente lontano, perché oltre a giacere sulla destra del medio Elba, dalle colline della Sassonia è separato per mezzo dell'ampia bassura turingo-sassone. Nel Hagelberg (m. 201) presso Belzig, raggiunge la massima altezza e consiste in una serie di alture piatte, dirette da NO. a SE. per oltre 100 km. e formanti un netto spartiacque fra l'Elba e la Havel. Sono coperte di pinete e di ericeti e separate da valli generalmente larghe e poco profonde, strette nella parte occidentale (dette Rummel). Assai scarse le sorgenti e le acque superficiali, sia per la natura del terreno, sia per la non forte piovosità (600 mm.). Il terreno è poco coltivato (segala, frumento) e non si esercitano industrie, perciò il Fläming è poco abitato (50 ab. per kmq.) e i centri sono pochi e non grandi (Dahme 5800 ab., Jüterbog 7600 ab.).
Bibl.: Schöne, Der Fläming, in Wissenschaftliche Veröffentlichungen des Vereins für Erdkunde, IV, Lipsia 1899.