finto-progressista
(finto progressista), s. m. e f. e agg. (iron.) Chi o che pretende di esibire i valori tipici del progressismo.
• Il termine buonismo è entrato nei dizionari nel 1995. È possibile sapere chi l’ha coniato? Gli dedicherei volentieri un rap. In 15 anni è diventato un insulto. Ti interessano i diritti altrui? Sei un buonista. Hai letto il pezzo di [Francesco] Viviano, i soldati cui veniva da vomitare all’idea di riscortare in Libia (ridente contrada) un barcone di disgraziati mezzi morti di sete? La cosa ti ha colpito? Sei un buonista. Un finto progressista, un coglionazzo. Hai letto che [Roberto] Maroni ha parlato di trionfo? Sì, ho letto. E allora? Non essendo un soldato, ho vomitato. (Gianni Mura, Repubblica, 10 maggio 2009, p. 47, Sport) • C’è una generazione che ha sinceramente temuto l’avvento del comunismo, quando i comunisti c’erano davvero. Un sentimento troppo radicato per essere cancellato. Negli anni s’è nutrito di irritazione verso le ipocrisie finto-progressiste, le arroganze para-sindacali, i fanatismi anti-americani, alcuni eccessi giudiziari. (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 10 febbraio 2011, p. 47) • Riflettendo e analizzando tutte le reazioni possibili alla decisione e al proclama, ci si trova davanti una vasta gamma di possibilità: c’è chi lo definirà un facile specchietto per le allodole che non cambia la politica né la società, tanto meno il sessismo italiano, perché ciò di cui si ha bisogno è una vera mutazione, civile e culturale, profonda. C’è chi lo interpreterà come una dimostrazione che il 50/50 è un’imposizione dall’alto e che qui si va oltre, il 100%, e si è esagerato, mostrando all’Europa la faccia finto-progressista di un Paese retrogrado. Chi crederà che sia un segno fortissimo di impegno concreto e non solo di parole, non una furba trovata ma finalmente un atto simbolico deflagrante nella direzione della partecipazione e dell’impegno delle donne in politica. Chi dirà che così facendo non vengono premiati i più bravi e non è detto che solo per il fatto di appartenere al genere femminile le candidate siano tali. (Valeria Viganò, Unità, 10 aprile 2014, p. 1, Prima pagina).
- Composto dall’agg. finto e dal s. m. e f. e agg. progressista.
- Già attestato nella Stampa dell’11 novembre 1975, p. 11, Spettacolo, cultura e varietà (U. Bz.), nella variante grafica finto progressista.