ZAPPATA, Filippo
Ingegnere aeronautico, nato ad Ancona il 5 luglio 1894, morto a Milano il 30 agosto 1994. Frequentò la Scuola navale di Genova, ma interruppe gli studi per arruolarsi volontario come ufficiale dei bersaglieri nella prima guerra mondiale. Gravemente ferito, fu poi destinato al Servizio tecnico aeronautico. Dopo la guerra conseguì la laurea in ingegneria navale meccanica e nel 1921 fu assunto dalla fabbrica di aeroplani Gabardini, dove progettò e realizzò un aeroplano da caccia di costruzione metallica. Dopo aver lavorato due anni nelle officine aeronautiche dei Cantieri di Monfalcone, nel 1926 passò all'Aero Espresso di Brindisi, una delle prime compagnie italiane di navigazione aerea, dove progettò un idrovolante quadrimotore, il Titano, che però non gli fu concesso di realizzare, essendo l'Aero Espresso abilitata al solo trasporto di linea. Nel 1928 fu assunto come progettista da L. Blériot, l'aviatore francese divenuto industriale; progettò il Blériot 110 Joseph Le Brix, un monoplano ad ala alta che il 9 dicembre 1930 si aggiudicò il primato mondiale di durata in circuito chiuso (67 h e 53 m) e nel marzo 1932 quello di distanza (10.601 km). Progettò poi, sempre per Blériot, altri aeroplani e idrovolanti. Questi risultati gli fruttarono la Legion d'Onore dal governo francese, ma attrassero anche l'attenzione di I. Balbo, allora ministro dell'Aeronautica italiana, che fece tornare Z. in Italia. Nel febbraio 1933 fu assunto come progettista dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico, a Monfalcone, dove rimase fino al 1942.
In meno di dieci anni potenziò l'azienda (che passò da 34 a 5800 dipendenti) e realizzò aeroplani e idrovolanti di fama mondiale, che conquistarono numerosi primati, sempre con il pilota collaudatore M. Stoppani. Tra i più celebri: gli idrovolanti 501 da ricognizione marittima, il 506 (che nel 1937 conquistò il record mondiale di distanza in linea retta con 7013 km, e fu il perno della ricognizione marittima nella seconda guerra mondiale), il 508 trimotore da bombardamento pesante a lungo raggio e il 511 quadrimotore studiato per le rotte transatlantiche. Fra gli aeroplani il migliore fu lo Z 1007, un bombardiere quadrimotore che restò in linea durante tutto il conflitto. Nel 1942 Z. passò alla Breda, dove progettò un grande quadrimotore civile, il B.Z.308, che compì il primo volo il 27 agosto 1948, ma di cui fu costruito un solo prototipo (la macchina era eccellente, ma nel campo del trasporto aereo non era possibile far concorrenza all'industria statunitense). Trasferitosi all'Agusta, Z. collaborò alla progettazione del grande elicottero A 101 G, ritirandosi a vita privata nel 1963. Da ricordare infine che Z. partecipò a tutti i voli di collaudo delle sue macchine, fatto quasi eccezionale per i progettisti.
Bibl.: G. Evangelisti, Gente dell'aria, Firenze 1992; G. Apostolo, L'uomo della ''Zeta'' andò a scuola da Blériot, in Volare, gennaio 1995.