FERGANA (A. T., 103-104)
Regione del Turkestan, divisa amministrativamente tra le repubbliche sovietiche dell'Uzbekistan, del Tagikistan e del Kirghizistan. Si estende su una parte della vallata del Syr-darja, rimanendo così compresa fra le alte catene dell'Alai a S. e del T'ien-shan a N. È una larga depressione tettonica circondata da ogni lato dai monti, salvo che ad O., ove si apre verso la pianura turanica. Ha carattere continentale, con inverni rigidi ed estati caldissime, con scarse precipitazioni. La media temperatura annua oscilla fra 15° e 16°, quella del luglio fra 27° e 29°, quella del gennaio fra −2° e −4°. Assai frequenti e molesti sono i venti, che sollevano un pulviscolo sabbioso molto denso. La zona montana ha ricchi boschi, mentre la zona pedemontana presenta vasti tratti denudati ed erosi; nella piana centrale non mancano formazioni steppiche e deserti sabbiosi. La popolazione è costituita da Sarti, agricoltori e commercianti, di origine mista turco-ariana (65%), Tagicchi, Karakirghisi, allevatori nomadi di bestiame e, infine, da coloni russi (circa 35.000). Un sistema intenso e antico d'irrigazione ha trasformato le parti coltivabili della regione, specialmente i vasti depositi di loess, in campi e giardini feracisslmi; prevalgono i cereali, la vite, gli alberi da frutto. I Russi hanno introdotto la coltura del cotone, che si è estesa su ⅓ della superficie irrigata ed è fra le più importanti del Turkestan. L'allevamento e le industrie (pelli, armi, tessuti) sono pure assai sviluppati. La regione è attraversata dalla linea ferroviaria Samarcanda-Andižan e da quella che unisce Kokand a Namangan.
Fergana è anche il nome odierno di Novaja Margelan (14.300 ab.), detta dal 1907 al 1922 Skobelev, in ricordo del generale conquistatore del Turkestan. Per la storia, v. turkestan.