CALINI, Ferdinando
Nacque a Brescia il 25 maggio 1713 da Orazio, figlio di Carlo Francesco, e da Ottavia Conforti, in una delle più antiche e ragguardevoli famiglie cittadine. Seguendo quella che ormai era diventata una tradizione familiare, sulle orme degli zii paterni Cesare, Ferdinando ed Alessandro, vestì il 15 ott. 1730 l'abito della Compagnia di Gesù entrando a far parte della provincia veneziana. Ben presto fu trasferito a Bologna, ove studiò sotto la guida dello zio, Cesare, nel collegio di S. Lucia; dopo Pordinazione sacerdotale fu adibito alla predicazione e alla spiegazione della Sacra Scrittura e quindi fu incaricato di insegnare teologia. Era addetto ancora a quest'uffinio ufficio a Bologna, quando nel 1773 la bolla Dominus ac Redemptor sciolse la Compagnia di Gesù; pertanto il C., divenuto sacerdote secolare, si ritirò nella città natale. Fino a quel momento egli non si era dedicato all'attività pubblicistica: aveva visto la luce, infatti, soltanto un'Orazione panegirica del Sacro Cuore di Gesù dedicata a monsignor Francesco Agoselli, vescovo di Cesena (Venezia 1770), anonima, perché sosteneva una devozione non ancora pacificamente accettata nella Chiesa cattolica; ma dopo la sua secolarizzazione, libero da più pesanti incombenze, decise di mettere a frutto la sua buona conoscenza della storia ecclesiastica, che aveva affinato, partecipando per molti anni alle riunioni bimensili che si tenevano nell'Accademia di storia ecclesiastica in casa dei marchesi Conti di Bologna. Compose dapprima una prolissa Storia della vita e degli scritti del padre e dottor della Chiesa santo Agostino vescovo d'Ippona (Brescia 1775-1776, in cinque volumi divisi in sette tomi).
Dedicata alle monache agostiniane del convento di S. Maria degli Angeli di Brescia, l'opera si propone dichiaratamente un intento divulgativo: e in questi limiti raggiunge risultati apprezzabili, attingendo a piene mani ai dati ormai acquisiti degli ActaSanctorum e del Tillemont. Ma lo scopo della fatica del C. era anche un altro: proclamando l'inutilità delle controversie teologiche, dichiarandosi pentito di aver contribuito anchegli nel passato a suscitarle e di voler fare ora ammenda (I, p. XIV), proponendosi come unico fine di far rinascere la devozione popolare per s. Agostino, egli mira al contrario a svalutare il pensiero agostiniano e a privarlo della capacità di opporsi con la sua rigidità morale all'ormai invadente probabilismo gesuitico. Perciò l'opera, che ebbe un certo successo diffusione (una seconda edizione uscì a Venezia nel 1789), suscitò l'opposizione immediata degli ambienti giansenisti italiani: l'oratoriano bresciano Camillo Monici la confutò con La dottrina di s. Agostino e di s. Tommaso vittoriosa di quella di Lodovico Molina e de' suoi seguaci… (Brescia 1776), che provocò l'intervento dell'ex gesuita Luigi Mozzi e l'inizio di una lunga polemica. L'ultimo volume della Storia del C. conteneva un'appendice: Dissertazioni tre, recitate nell'Accademia di storia ecclesiastica che per qualche tempo si tenne in Bologna… Dissertazione prima, sopra ciò che rimane come detto dalle Sibille intorno la divina persona di Gesù Cristo. Dissertazione seconda, sopra l'Articolo del simbolo apostolico Vitam aeternam. Dissertazione terza, sopra il Canone degli Apostoli, che si legge al capitolo decimo quinto degli Atti (la prima e la terza furono ripubblicate nella Raccolta di dissertazioni di storia ecclesiastica di F. A. Zaccaria, rispettivamente nei volumi II, Roma 1792, pp. 186-231, e V, ibid. 1793, pp. 227-264).
Del C. è notevole, come testimonianza della sua profonda dottrina nelle materie teologico-morali, il Catechismo ragionato, o sia la dottrina della Chiesa sopra le materie più necessarie a sapersi circa il domma e circa il costume…, Venezia 1787 (in cinque volumi). Postumo vide la luce un Compendio di storia ecclesiastica, Venezia 1798 (in quattro volumi) e inedita rimase invece, presso i suoi eredi, una Vita di s. Girolamo, oggi irreperibile.
Il C. morì a Brescia nel 1790.
Fonti e Bibl.: Bibl. Apost. Vat., Vat. lat.8263, f. 210v; A. Brognoli, Elogi di Bresciani per dottrina eccellenti del sec. XVIII…, Brescia 1785, p. 382; G. A. Moschini, Della lett. veneziana del sec. XVIII fino ai nostri giorni…, I, Venezia 1806, p. 93; V. Peroni, Biblioteca bresciana, I, Brescia 1818, pp. 219; Ch. Sommervogel, Dict. des ouvrages anonymes et pseudonymes publiées par des religieux de la Compagnie de Jésus, Paris 1884, col. 672; Id., Bibliothèque da la Compagnie de Jésus, II, Bruxelles-Paris 1891, coll. 542; VIII, ibid. 1898, col. 1965; H. Hurter, Nomenclator literarius theologiae catholicae, V, col. 394; V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Appendice, I, p.473; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., XI, col.398.