fascicolo mediale del proencefalo
Complesso fascio di fibre nervose che si estende bidirezionalmente dalle regioni olfattive basali, la regione periamidgaloidea e dai nuclei del setto, fino al tegmento mesencefalico passando e formando sinapsi con le aree laterali dell’ipotalamo. Esso rappresenta la principale via di comunicazione neuronale di tutte le aree del sistema limbico dalle porzioni più anteriori (telencefaliche) a quelle posteriori (mesencefaliche). Questo fascio è ben sviluppato nei Mammiferi, ma è molto ridotto nell’uomo. I neuroni che danno origine al fascicolo proencefalico mediale sono di tipo dopamminergico, cioè utilizzano il neurotrasmettitore dopammina, e possono essere attivati – oltre che da stimoli biologici naturali – anche da una serie di droghe come l’anfetamina, la cocaina e la morfina, che inducono sensazioni di piacere o gratificanti. Gli psicobiologi pensano che numerosi tipi di gratificazione – alimentare, sessuale, da sostanze d’abuso e così via – siano mediati dallo stesso sistema di rinforzo, cioè dalle fibre dopamminergiche del fascicolo proencefalico mediale. Il fatto che molti esperimenti su modelli animali indichino che diversi aspetti delle pulsioni si accompagnino a un senso di gratificazione (dipendente dall’attivazione di particolari sistemi di rinforzo), non implica che tutte le gratificazioni siano vincolate all’attivazione di tale sistema neurofisiologico, oppure che esse si equivalgano, sia dal punto di vista delle loro eventuali basi biologiche, sia sotto il profilo soggettivo. Un simile sistema può essere responsabile dello sviluppo della gratificazione nel corso dell’ontogenesi o, in seguito, di una quota delle sensazioni di piacere che derivano dal soddisfacimento delle pulsioni primarie, o dello stesso effetto piacevole legato alle droghe. (*)