BACIOCCHI, famiglia (anche Bacciochi nei documenti)
Famiglia corsa, oriunda di Genova. Il primo B. che si conosce è un Benedetto, che abitava in Genova nel 1532. La famiglia, che doveva godere a Genova di una certa considerazione, si stabilì in Aiaccio verso la metà del Cinquecento; e sulla fine dello stesso secolo già si erano stretti i primi vincoli di parentela fra i B. e i Bonaparte: un Tomaso B., di Girolamo, aveva sposato Caterina Bonaparte, e circa l'anno 1615 Gian Maria B., di Guerrino, sposò Laura, nipote del primo Bonaparte stabilito ad Aiaccio. Qualcuno dei B. si dette allora alla carriera delle armi, come un Gian Maria, che fu capitano al servizio di Genova. Ma la famiglia cominciò ad acquistare maggior lustro dopo il matrimonio (1685) di Giuseppe Antonio, figlio di Gian Battista, con Flammia Cuneo d'Ornano. Da questa unione nacquero tre figli, che dettero origine a tre rami principali della famiglia: quello di Giulio Stefano, di Nicolò e di Giovanni, dai quali si staccarono altri rami. Di questi alcuni rimasero in Corsica; ma uno si stabiliva, dalla fine del sec. XVIII, a Bonn, in Germania; un altro (dopo il 1740) passava in Piemonte, ad Alessandria, e per via di donne si trasmetteva nella famiglia dei conti Groppello; un altro si stabiliva ad Avignone, un altro ancora prima a Firenze (dove otteneva dal granduca Leopoldo II il titolo marchionale, 6 luglio 1832) e di lì a Rennes in Francia. Al ramo principale di Giulio Stefano appartengono, oltre al più insigne dei B., Felice (v.) principe di Lucca e Piombino, cognato di Napoleone I, anche due altri personaggi, per qualche lato notevoli: Gian Andrea e Felice Francesco. Il primo, figlio di Giulio Stefano, nato in Aiaccio il 19 giugno 1770, servì negli anni fra il 1792 e il 1795 negli eserciti francesi del Nord, e fece poi la campagna d'Italia dal 1796 al 1799 come capitano. Comandante di battaglione nel 1800, fu mandato in Toscana; nominato comandante d'armi a Pistoia (1801), poi a Pisa (1802), sposò a Firenze Teresa Pucci e qui, uscito dalla milizia, si stabilì definitivamente nel 1810. Felice Francesco B., nato in Aiaccio il 3 giugno 1806 da Francesco, nipote di Giulio Stefano, fu uomo di molto ingegno e vasta cultura. Educato dalla marchesa Riccardi alla corte di Toscana, fu paggio di sua zia, la granduchessa Elisa. Quando il principe Napoleone diventò imperatore dei Francesi con il nome di Napoleone III, il conte Felice B. ebbe la carica di primo ciambellano, poi di sopraintendente ai teatri. In questa sua qualità dimostrò grandissimo interesse all'arte drammatica, agli autori e agli artisti, che aiutò e protesse con liberalità. Fatto senatore nel 1866, morì il 23 settembre dello stesso anno, a Parigi.
Al ramo di Nicolò appartiene Giuseppe Antonio B.-Adorno, figlio di Nicolò, nato in Aiaccio il 5 gennaio. Entrato di buon'ora al servizio del re di Francia come ufficiale nel reggimento reale corso, combatté contro i patriotti corsi e contro Pasquale Paoli dal 1761 al 1768, fino a raggiungere il grado di tenente colonnello. Durante la rivoluzione, prese partito per il re contro i giacobini, ed emigrò con i suoi fratelli: combatté contro la Francia all'assedio di Tolone (1793), in Spagna (1794) e nell'esercito del principe di Condé dal 1797 al 1801. Nel 1802, grazie alla sua parentela con il cognato del primo console, poté rientrare in Corsica e fu nominato comandante d'armi del forte di Lamalgue, a Tolone, poi ispettore delle riviste. Fu al seguito della Grande Armata di Napoleone e cavaliere della Legione d'onore. Dopo il ritorno dei Borboni, fu licenziato e posto in ritiro col titolo di barone (12 febbraio 1817). Morì in Avignone il 5 aprile 1836.
La nobiltà dei B. di Aiaccio fu riconosciuta con decreto del consiglio superiore di Corsica, risiedente in Bastia, del 21 febbraio 1771, confermato il 30 aprile dello stesso anno. Lo stemma, descritto in un atto (aprile 1768) della magnifica comunità di Aiaccio, porta un campo d'oro con pino verde, carico di tre frutti d'oro, uscente da un braciere rosso; il tutto sormontato da una corona di marchese e sostenuto da due leoni.
Bibl.: Colonna de Cesari Rocca, Armorial Corse, Parigi 1892; P. Marmottan, Élisa Bonaparte, Parigi 1898, con molti documenti sull'origine dei Baciocchi.