EUSEBIO di Samosata, santo
Vescovo di Samosata (Siria) nel 361, partecipò come tale all'elezione di Melezio all'episcopato di Antiochia. Con i cappadoci Basilio di Cesarea, cui era legato da stretta amicizia, e Gregorio di Nazianzio, E. fu uno degli esponenti di quella corrente teologica detta semiariana o neonicena, che, in netto contrasto con le correnti anomee, tentò un riavvicinamento delle chiese orientali alla formula di Nicea (v. arianesimo; anomei). Si deve agli sforzi suoi e di Gregorio se Basilio poté essere, da E. stesso, consacrato (371) vescovo di Cesarea. Nel 374 fu dall'imperatore Valente, ariano, esiliato in Tracia. Morto Valente (378), egli fece ritorno alla sua sede, ma, recatosi l'anno appresso (o nel 380?) a D0liche (Siria), fu colpito al capo da una tegola lanciatagli da una donna ariana e morì poco appresso. Il suo martirio è commemorato dalla Chiesa greca il 21 giugno e dalla latina il 22.
Bibl.: Acta Sanctorum, giugno, V, pp. 204-208; L. S. de Tillemont, Mémoires, ecc., VIII, Venezia 1732, pp. 319-336, 759 seg.; Loofs, in Realencyklopädie für prot. Theol. u. Kirche, V, Lipsia 1898, pp. 620-622.