CECCONI, Eugenio
Nato a Firenze il 4 febbr. 1834 da Cherubino e da Sofia Gebhart, compì i primi studi nel locale collegio degli scolopi. Ultimati gli studi secondari, frequentò la facoltà di scienze matematiche dell'università di Pisa fino alla laurea.
Tornato a Firenze, il suo impegno si diresse verso le attività assistenziali e caritative delle organizzazioni ecclesiastiche, in particolare nell'ambito delle Conferenze di S. Vincenzo de' Paoli, presso le quali si dedicò alla cura e all'educazione dei giovani. Maturò in questo periodo la sua vocazione religiosa e la decisione di abbracciare lo stato ecclesiastico. L'8 sett. 1859 venne ordinato sacerdote a Firenze. Per completare gli studi teologici si trasferì quindi a Roma, ove frequentò i corsi presso il collegio Capranica. Tornato a Firenze, venne nominato vicerettore del seminario canonico della chiesa metropolitana e provicario generale dell'archidiocesi di Firenze.
Nonostante i suoi precedenti interessi verso le scienze matematiche, maturò nel C. una spiccata vocazione per gli studi storici, tanto che, nel gennaio 1864 fondò a Firenze la rivista mensile Archivio dell'ecclesiastico, allo scopo di offrire al clero italiano una guida culturale, storica e teologica.
Vi collaborarono, fra gli altri, il Bonomelli e il Perrone, per espresso invito del Cecconi. La rivista evitò di addentrarsi in polemiche attorno ad argomenti politici o di attualità, riservandosi unicamente il compito di pubblicare documenti pontifici od ecclesiastici, preceduti da introduzioni illustrative. Tra l'altro, la rivista pubblicò integralmente i documenti pontifici dai quali vennero estratte le ottanta proposizioni del Sillabo (L'Arch. d. ecclesiastico, febbraio-marzo 1865, pp. 101-426), poi raccolti in volume. La rivista cessò le pubblicazioni nel giugno 1868.
Proseguendo nelle sue ricerche storiche, il C. pubblicò, nel 1869, uno studio sul concilio di Firenze del 1438-39, che, dietro impulso di Eugenio IV segnò la unione delle Chiese greca, armena e latina (Studi storici sul Concilio di Firenze, con documenti inediti o nuovamente dati alla luce sui manoscritti di Firenze e di Roma, Firenze 1869). L'opera, che si basa in gran parte su documenti conservati presso la Biblioteca Laurenziana di Firenze, mirava a confutare le tesi di coloro che, sia in Italia sia all'estero (soprattutto in Germania, ad opera di I. von Döllinger e della Gazzetta di Augusta), contestavano l'autorità del concilio e il principio dell'infallibilità pontificia.
L'anno successivo apparve una nuova ricerca del C., dedicata ad un aspetto della storia religiosa fiorentina del Medioevo, con apporto di documentazione inedita (Laudi di una Compagnia fiorentina del sec. XIVfin qui inedite, Firenze 1870).
Questa sua intensa attività nel campo degli studi storici raccolse apprezzamenti e consensi, tanto che Pio IX lo invitò a seguire i lavori del concilio vaticano I, al fine di raccogliere i dati, i documenti e le notizie necessarie per scriverne la storia. A tal fine gli venne assegnato unapposito scanno nell'aula dell'assemblea. Ne risultò un'opera di vaste proporzioni (Storia del Concilio ecumenico Vaticano scritta su documenti originali, parte I, Antecedenti del Concilio, Firenze 1873; parte II, Documenti, Firenze 1879), che rappresenta una delle più importanti fonti per la storia del concilio vaticano I, soprattutto per la vasta mole di documenti che raccoglie.
Il 21 dic. 1874 il C. venne preconizzato arcivescovo di Firenze e nel successivo gennaio 1875 venne consacrato alla guida dell'archidiocesi dal cardinale vicario Costantino Patrizi. Nella sua attività pastorale il C. dedicò particolare cura all'educazione religiosa dei giovani. Si deve a lui l'ampliamento del seminario che arricchì di nuove cattedre e maestri.
Nei confronti della questione romana e dei rapporti fra Chiesa e Stato liberale in Italia egli si pose su un piano di ferma intransigenza e lontano da qualsiasi posizione filoconciliatorista, che a Firenze aveva un notevole seguito, soprattutto nel gruppo che si raccoglieva attorno alla Rassegna nazionale. Questa sua posizione emerge anche dall'allocuzione che pronunciò, a pochi mesi dalla sua nomina ad arcivescovo, in apertura del secondo congresso dell'Opera dei congressi cattolici, svoltosi a Firenze nel settembre del 1875.
In quella occasione si scagliò contro le "dottrine atee e materialistiche", ritenute una sedimentazione del radicalismo filosofico e religioso dalla metà del Settecento al primo Ottocento e agli antipodi della verità cattolica. Di fronte alla diffusione di queste teorie si imponeva, per il C., l'organizzazione dei cattolici, che doveva attuarsi all'interno della Chiesa, "con a capo il successore di Pietro, quella Chiesa insegnante - egli disse - da cui la parola della vita è autenticamente spiegata, riverisce nel magistero infallibile del vicario di Cristo la norma sicura e spedita del vivere cristiano" (Atti del II Congresso cattolico tenutosi a Firenze dal 22 al 26 sett. 1875, Bologna 1876, pp. 45 s.).
A questa linea intransigente si ispirarono anche gli atteggiamenti del C. nei confronti delle autorità civili. Non mancarono negli anni del suo episcopato vibrate proteste contro atti e provvedimenti ritenuti contrari alla morale cristiana e lesivi degli interessi della Chiesa. L'ultima di queste proteste si ebbe ad un mese dalla sua morte, nel maggio 1888, allorché firmò, assieme agli altri esponenti dell'episcopato della Toscana, un documento di protesta contro alcune norme previste dal nuovo codice penale Zanardelli.
Nei suoi tredici anni di episcopato fiorentino il C. continuò a coltivare la passione per gli studi storici. Tra le sue opere di questi anni merita di essere ricordato un saggio sulla figura di Martin Lutero (Martin Lutero: il monumento di Worms e la verità storica, Firenze 1883).
Colpito nel 1886 da un tumore alla gola, il C. morì a Firenze il 15 giugno 1888.
Fonti e Bibl.: Necrologi in Il Giorno (Firenze), 16-17 giugno 1888; e L'Unità cattolica, 17 giugno 1888; E. Nobili, Della vita e degli scritti di E. C., arcivescovo di Firenze, Firenze 1888; C. Norelli, Elogio funebre di mons. E. C.,Firenze 1888; E. Senesi, Nella traslaz. delle salme dei mons. Lamberti e C. e dei card. Bausa e Mistrangelo, arcivescovi di Firenze, in S. Maria in Fiore, 11 sett. 1935, Firenze 1935. Notizie sulla rivista Arch. dell'ecclesiastico, in B. Righini, I periodici fiorentini (1597-1950). Catalogo raffinato, I,Firenze 1955, p. 46, n. 166; notizie anche in E. Papa, Il Sillabo di Pio IX e la stampa francese, inglese, e italiana, Roma 1968, p. 255. Sull'opera del C. sul concilio vaticano I: C. Ceccuti, Il Concilio Vaticano I nella stampa italiana (1868-1870), Roma 1970, passim.