Architetto (Parigi 1728 - ivi 1799), con C.-N. Ledoux, il maggiore esponente dell'architettura dell'Illuminismo. Durante i regni di Luigi XV e Luigi XVI ebbe incarichi ufficiali e costruì numerosi hôtels e castelli, tutti distrutti a eccezione dell'hôtel Alexandre (poi hôtel Suchet) a Parigi, caratterizzati da eleganza e invenzione. Conferendo soprattutto alla progettazione dignità e valore autonomo, dal 1782 si dedicò esclusivamente alla sua opera di accademico, teorico e insegnante. Tracciò sulla carta oltre cento grandiosi progetti (cenotafî, chiese, biblioteche, ecc.), dei quali definì la poetica in un saggio rimasto manoscritto (pubblicato nel 1953: Architecture, essai sur l'art). Affidando alle forme geometriche, improntate alla natura, una missione ispiratrice di sentimenti, notando come misteriose corrispondenze uniscano le une agli altri, B. risolve l'antinomia posta dai suoi contemporanei tra bellezza ideale, ispiratrice del neoclassicismo, e potere dell'espressione, caro al preromanticismo. B. lasciò in testamento allo stato i suoi progetti (conservati nella Bibliothèque nationale di Parigi), che rilevano anche le sue eccezionali qualità pittoriche.