DELÉCLUZE, Étienne Jean
Letterato e pittore, nato a Parigi il 20 febbraio 1781 e morto a Versailles il 12 luglio 1863. Cresciuto nel periodo rivoluzionario, fece studî irregolari. Si dedicò dapprima alla pittura sotto la guida del David, e riportò qualche successo ufficiale; ma, insoddisfatto dell'arte sua, nei primi anni della Restaurazione divenne scrittore: dapprima come critico d'arte, sensato e autorevole, nel Lycée français, nel Moniteur, nel Journal des débats (di cui rimase poi sempre collaboratore), indi come narratore, critico letterario e musicale, divulgatore intelligente della storia e della cultura italiana.
Scrisse varî libri, Le Vatican (1833), Florence et ses vicissitudes (1837), Donna Olympia Pamphili (1842), Grégoire VII, Saint François d'Assises et Saint Thomas d'Aquin (1844). A lui è dovuta la prima traduzione francese della Vita nova (1841), riunita poi con la versione d'altre rime dei "fedeli d'Amore" e una critica delle teorie dantesche del Rossetti nel volume Dante et la poésie amoureuse (1848). Tradusse pure la novella di Giulietta e Romeo del Da Porto. Attese a una vasta opera sul Rinascimento, di cui pubblicò numerosi frammenti (dal Petrarca al Palestrina); ma non giunse a compierla. Un saggio Du génie italien apparve in fronte a L'Italie littéraire et artistique, ed. dal Baudry nel 1851. Gli scritti d'immaginazione sono raccolti in Romans, contes et nouvelles (1843). Delle sue memorie compose i due libri, Louis David, son école et son temps (1854) e Souvenirs de soixante années (1862).