ALLEN, Ethan
Nato a Litchfield, Connecticut, S. U., il 10 gennaio 1737; morto a Burlington, Vermont, il 13 febbraio 1789. Figura centrale dell'epoca rivoluzionaria americana, spirito indipendente, coraggioso, energico, presuntuoso; mente chiara, acuta, vivace. Emigrato nel 1769 nel Connecticut superiore, l'A. si distinse prima come caporione dei coloni locali che respingevano gli ufficiali e i coloni mandati dal governo di New York per occupare quei terreni, assegnati a New York con una donazione di Carlo II (1664), anteriore a quella fattane al New Hampshire da Giorgio II nel 1727. La disputa si prolungò per molti anni, né finì con la guerra d'indipendenza. Nel 1771 l'A. organizzò il famoso reggimento dei "Ragazzi dei monti verdi" (Green Mountain Boys), e stava attento ancora a ripulire il paese dai Newyorkesi, quando sopravvenne la battaglia di Lexington nel Massachusetts (19 aprile 1775). Attuando allora piani già preparati in una congiura di rivoluzionarî, egli condusse subito i suoi "Ragazzi" sul lago Champlain, e occupò, con felice colpo di mano, le piazze forti di Ticonderoga e Crown Point (10 maggio). Schermaglie insignificanti, queste, dal punto di vista militare; ma che ebbero enorme risonanza nelle colonie, decisero la definitiva rottura coll'Inghilterra e tagliarono le comunicazioni inglesi tra New York e il Canadà. Bene stabilita è l'autenticità della celebre frase che l'A. si attribuisce in una sua Narrative autobiografica, quando intimò la resa al comandante di Ticonderoga "in nome di Geova onnipotente e del Congresso continentale".
Tra l'A., borioso, vanitoso, e i suoi compagni d'avventura nacque, dopo, qualche screzio. I Boys, aggregati dal Washington all'esercito continentale, elessero a colonnello non lui, ma Seth Warner, amico suo che aveva comandato a Crown Point. Indispettito, l'A. abbandonò il reggimento e s'arrolò come soldato semplice sotto il generale Schuyler. Volle subito tentare per conto proprio la discesa sul Canadà. Fattovi un viaggio di riconoscimento e di spionaggio, si convinse che i Francesi, ancora ostili alla dominazione inglese, si sarebbero sollevati alla prima avanzata americana. Si slanciò allora, con un manipoletto di uomini, contro Montréal, città tenuta da pochi Inglesi. I Francesi, attoniti, rimasero tranquillissimi, e l'A. venne arrestato, piuttosto che vinto, senza troppa sua gloria. Mandato in Inghilterra per "ornare un laccio", come disse assai sul serio il capitano inglese che lo teneva, fu tenuto in carcere alla vista del pubblico a Falmouth, oggetto d'interesse a tutti, come esempio dei selvaggi ribelli americani. Nel processo intentato contro di lui, venne riconosciuto per la prima volta lo stato di "combattenti leali" ai prigionieri della guerra americana. Rimandato a New York, fu scambiato, nel 1778, con il colonnello Campbell, prigioniero degli Americani. Non tornò più al fronte. Capo, nel Vermont, della milizia regionale, s'interessò, piuttosto che alla guerra, all'antica questione delle proprietà locali. Volle ora creare uno stato indipendente nei New-Hampshire Grants, e rifiutò ingerenze sia da parte di New York, sia da parte del New Hampshire. Al Congresso continentale, timoroso davanti al pericolo di discordia interna, minacciò di ritirare la regione dalla guerra, e perfino di associarla al Canadà fedele all'Inghilterra. Così venne creato e finalmente riconosciuto, dentro l'Unione futura, lo Stato di Vermont.
L'A., che si vanta d'aver letto poco, scrisse una Narrative of colonel Ethan Allen's Captivity (Philadelphia 1779), opuscolo leggibilissimo che figurò come assai importante nella letteratura di propaganda di quel tempo. A guerra finita, dettò un curiosissimo lavoro filosofico, Reason the only Oracle of Man (Bennington 1784), libro ritenuto ateo dai contemporanei, ma che non è se non un' esposizione di qualche concetto dell'illuminismo francese, penetrato da uno spirito religioso prettamente americano. In uno stile chiaro, con frequenti spunti umoristici, l'A. conserva Dio (causa prima d'un mondo razionale) e la immortalità dell'anima; nega, invece, i miracoli, la necessità della fede, la Santa Trinità, l'origine divina della Bibbia, la rivelazione.
L'A. tuttavia non arriva al razionalismo cosciente di Jefferson, rimanendo piuttosto nella posizione intellettuale dei futuri "unitariani" (sociniani) d'America.
Bibl.: Sull'episodio di Ticonderoga, l'eccellente monografia di J. Spargo, E. A. at Ticonderoga, Rutland 1926. Per il periodo giovanile, O. J. Victor, Life and Times of E. A., New York 1876. Sull'Allen pensatore, Woodbridge Riley, History of American Thought, New York 1915. La questione dei New Hampshire Grants è esaurientemente trattata da J. N. Eno, The founding of Vermont, in Americana, XII, pp. 147-183.