(gr. ᾿Ερυϑραί) Città dell’Asia Minore, nella Ionia, sulla costa O della penisola di Mimas, presso l’od. Ildiri.
Fu fondata, secondo la tradizione, da Cretesi al seguito di Eritro. I resti più antichi sull’acropoli risalgono a epoca geometrica. Sotto Lidi e Persiani nel 6° sec. a.C., partecipò alla rivolta ionica (499). Membro della lega delio-attica (478), ne uscì nel 413, per allearsi di nuovo con Atene nel 394. Esentata dai tributi da Alessandro Magno, E. cercò di mantenere tale privilegio in età ellenistica e romana; in seguito sede episcopale, decadde nel tardo Medioevo. In E. era l’oracolo di una delle antiche sibille, detta appunto Sibilla eritrea.
Della città si conservano le mura (4° sec. a.C.), che includono l’acropoli dove probabilmente sorgeva un tempio di Atena. Sulle pendici di questa si trovava l’antro della Sibilla e sul lato opposto un teatro; altri ruderi si attribuiscono a un santuario di Ercole; interessanti gli avanzi di una grande casa ellenistica e di una villa romana. Resta anche un castello bizantino.