MODESTINO, Erennio (Herennius Modestinus)
Giureconsulto romano: chiude l'epoca della giurisprudenza classica. Discepolo di Ulpiano, risiedette qualche tempo in Dalmazia, fu praefectus vigilum fra il 226 e il 244, insegnò diritto al giovane Massimino ucciso nel 238, fu fatto rispondente nel 239. Scrisse dopo la morte di Caracalla. Le sue opere sono elementari manuali per l'insegnamento e per la pratica: tali sono i 12 libri di pandectae, i 10 di regulae, i 9 di differentiae. Scrisse anche 19 libri di responsa e, tra l'altro, una ricca serie di libri singulares e monografie numerose. La lingua greca usata in una di queste, παραίτνσις ἐπιτροπῆς καὶ κουρατοριας, sollevò varie ipotesi: chi pensò che questa fosse la lingua materna di M., altri che l'opera fosse destinata alle popolazioni orientali, altri ancora che fosse una compilazione del periodo postclassico. Certo è che M., benché semplice compilatore, godette gran fama: egli è fra i cinque giureconsulti compresi nella cosiddetta legge delle citazioni (v. giureconsulto).
Bibl.: P. Krueger, Geschichte der Quellen, ecc., Monaco-Lipsia 1912, p. 253 segg.; A. Peters, in Zeitschrift der Savigny Stiftung für Rechtsg. (rom. Abteilung), XXXIII (1912), p. 511 segg.; F. Ebrard, Die Digestenfragmente ad form. hyp., ecc., Lipsia 1917; P. Bonfante, Storia del diritto romano, 3ª ediz., Milano 1923, II, p. 30; P. De Francisci, Storia del dir. rom., II, i, Roma 1929, pagina 373 seg.