EPIZOOZIA (dal gr. ἐπί "sopra" e ζῷον "animale")
Questo termine indica, in senso generale, una malattia di natura infettiva, che in poco tempo, e in territorio generalmente esteso, colpisce un gran numero d'animali della stessa specie o di specie diverse. Enzoozia invece indica una malattia infettiva che non riveste il carattere d'estrema contagiosità e diffusibilità e perciò rimane circoscritta in determinati allevamenti. La propagazione delle malattie a carattere epizootico è in rapporto a peculiari proprietà di resistenza e di virulenza del germe che ne è causa, cosicché esso, eliminato abbondantemente dagli animali ammalati, viene diffuso nell'ambiente, oltre che dallo spostarsi degli stessi animali infetti, con varî altri mezzi (arnesi e cibi inquinati; uomini e animali refrattarî o insensibili; animali guariti che si conservano durevoli portatori di contagio; aria, acqua ecc.), taluni dei quali sono atti al trasporto anche a notevole distanza dell'agente della malattia stessa. Nell'andamento generale delle malattie epizootiche spesso è possibile riconoscere una fase d'incremento, un periodo di stato o di fastigio e uno di defervescenza. Alcune epizoozie scompaiono dopo qualche mese, altre persistono lungamente. Sulla loro soppressione assume grande valore l'efficacia dei mezzi di lotta, alcuni dei quali sono resi obbligatorî da disposizioni di polizia sanitaria.