EPICLESI (gr. ἐπίκλησις "invocazione")
Preghiera nel canone della messa, con cui si domanda a Dio misericordia e benevolenza, la transustanziazione eucaristica per opera dello Spirito Santo, e la partecipazione dei comunicandi agli effetti salutari del sacramento e del sacrificio. Questa preghiera è per la teologia cattolica del massimo interesse, perché si riconnette col dogma della transustanziazione e della "forma" dell'Eucaristia (v.), cioè la formula in virtù della quale la transustanziazione si compie. Mentre per i cattolici la formula è nelle parole di Cristo che il sacerdote proferisce in persona di Cristo (Questo è il mio corpo; Questo è il mio sangue), per gli orientali dissidenti è unicamente nell'epiclesi. La controversia che dura da secoli ha portato a studî circa l'origine della epiclesi, origine che sembra primitiva nella Chiesa; circa la sua presenza in tutte le liturgie, comprese le occidentali e non esclusa la romana; circa le diverse redazioni nelle varie liturgie; circa la sua vera o presunta efficacia nel mistero eucaristico; circa la sua posizione nel canone, se prima o dopo le surriferite parole dell'istituzione (oggi quasi da tutti in tutti i casi la si pone dopo); circa l'interpretazione e giustificazione delle sue parole, che pare suppongano, anche dopo pronunciata quella che è la "forma", non ancora compiuta la transustanziazione.
Bibl.: S. Salaville, in Dict. de théol. cath., V, i, coll. 194-300.