Figlio (1489-1568) del duca Enrico il Maggiore, successe al padre nel 1514, e si prefisse la formazione di un'organica unità statale indivisibile tra gli eredi. Per questa ragione tenne prigioniero per 12 anni il fratello minore Guglielmo, finché (1535) questi non gli riconobbe il diritto di primogenitura (Pactum Henrico-Wilhelminum). Prese parte, al fianco di Filippo langravio d'Assia, alla guerra contro i contadini, e dopo la battaglia di Frankenhausen (1525) fece uccidere T. Münzer. Avverso alla Riforma, entrò a far parte della Lega cattolica contro quella di Smalcalda. Sconfitto, fu fatto prigioniero da Filippo d'Assia (1545). Liberato due anni dopo, dovette fronteggiare le incursioni del margravio Alberto Alcibiade di Kulmbach, che fu da lui vinto a Sievershausen (1553). Ritornato in possesso del ducato, si dimostrò più mite e si riconciliò con il figlio Giulio, suo erede, convertitosi al luteranesimo.