BIGNAMI, Enea
Nacque a Bologna il 28 nov. 1819 da Paolo e Maddalena Marliani. Compiuti gli studi in Svizzera, si arruolò nella guardia civica bolognese, raggiungendo il grado di capitano. Il 19 marzo 1848 accorse a Milano e qui, arruolatosi volontario in cavalleria, fu assunto quale ufficiale di ordinanza del generale T. Lechi, comandante la nuova guardia nazionale. Assegnato ai primi di aprile al quartier generale di Carlo Alberto alle dipendenze del generale Salasco, passò poi allo Stato Maggiore della IV divisione, comandata da Ferdinando di Savoia, cui si strinse di fraterna amicizia.
Sulla partecipazione del B. alle campagne del '48e del '49, dove si meritò una menzione onorevole per i fatti d'arme di Sommacampagna (24luglio 1848) e presso Milano (4ag. 1848) e una medaglia d'argento, conferitagli a Novara il 23marzo 1849, esiste, presso il Museo del Risorgimento di Bologna, una interessante documentazione consistente in centotrentuno lettere da lui scritte alla madre, un diario di guerra, numerosi schizzi, relazioni, appunti e disegni (molte lettere sono riportate, anche integralmente, sulla Gazzetta di Bologna e su La Patria di Firenze).
Collocato in aspettativa al termine del conflitto, il B. esaminò le cause della disfatta nel volumetto anonimo, ma posteriormente da lui stesso riconosciuto come suo,Campagnes d'Italie de 1848-49 par un Lieutenant d'Etat Major de l'Armée Piémontaise (Turin 1849), in cui espresse giudizi acuti e sereni sui protagonisti grandi e piccoli della guerra.
Ritornato a Bologna, il B. si dedicò all'attività finanziaria e, operando in società col Banco R. Rizzoli e quello dei Fratelli Cataldi, impiantò a Bologna una filanda meccanica per la lavorazione della canapa e del lino (giugno 1852); nel 1855 entrò a far parte del "consiglio di sorveglianza" della Società delle miniere zolfuree di Romagna. Durante i suoi frequenti viaggi all'estero, e particolarmente a Parigi, strinse rapporti con ambienti finanziari e politici e le sue lettere agli amici in Italia (E. Marliani, G. Malvezzi, M. Minghetti tra gli altri) rivelano una vasta informazione sui problemi politici internazionali del momento. Oggetto di particolare interesse fu per lui quello ferroviario, di cui divenne uno dei maggiori esperti italiani: sarà membro dell'amministrazione della ferrovia "Vittorio Emanuele" e poi delle Ferrovie dell'Alta Italia.
Nel 1859, alla partenza degli Austriaci da Bologna, il B. fu nominato, dalla giunta provvisoria di governo, membro della commissione consultiva di Finanze. Partecipò alla terza guerra d'indipendenza come capitano di Stato Maggiore della divisione di Bologna prima e di Firenze poi; dopo l'armistizio, quale esperto commerciale e ferroviario, accompagnò il plenipotenziario italiano generale L. F. Menabrea a Vienna per le trattative di pace.
Nel corso della missione redasse una monografia sui rapporti economici tra Italia e Austria (poi pubblicata in estratto dal Bollettino consolare del ministero degli Esteri del 1866), in cui offriva un acuto quadro comparativo delle due economie e propugnava il principio del libero scambio, sull'esempio di quanto già fatto con la Francia e con lo Zollverein tedesco.
In questi anni i rapporti del B. con gli ambienti finanziari stranieri si intensificarono; in particolare, divenne rappresentante in Italia di A. Rothschild: in questa qualità e come consigliere di amministrazione delle Ferrovie dell'Alta Italia, partecipò nel 1876 alle trattative col governo italiano per la ratifica da parte del Parlamento della convenzione di Basilea stipulata da Minghetti con la Casa Rothschild, relativa alla questione del riscatto da parte dello Stato italiano della Società dell'Alta Italia. Egli mantenne principalmente i rapporti con C. Correnti. Per conto di Rothschild si interessò pure di premere sul governo perché venisse in soccorso al comune di Firenze cui Rothschild aveva fatto grossi prestiti.
Sull'argomento delle ferrovie il B. ha lasciato due scritti, interessanti non soltanto per lo stile brillante e giornalistico, ma anche per l'ampia e vivace informazione in vari campi. Nel primo, dedicato al Rothschild,Le domaine des chemins de fer du Sud de l'Autriche et de la Haute Italie (Turin 1868), egli esaminava i punti fondamentali, già trattati nel suo precedente rapporto al Menabrea, dell'economia dell'Italia e dell'Austria in rapporto soprattutto col problema delle comunicazioni ferroviarie. Il secondo scritto,Cenisio e Fréjus (Firenze 1871, da lui stesso tradotto in francese: La percée des Alpes, Paris 1872) e con prefazione del Menabrea, narrava le vicende del traforo, corredandole con notizie sulla storia, la geografia e la geologia della regione.
L'attività del B. come scrittore non si esaurì in questi scritti tecnici: raccolse in opuscolo una serie di articoli pubblicati dal Corriere dell'Emilia sull'Esposizione universale di Parigi e sugli argomenti più disparati (Lettere da Parigi nel maggio 1867. Alla signora Maddalena Bignami); nel 1873pubblicò a Milano Il lago di Garda, illustrato da sue gustose vignette e che riporta in appendice una lettera piena di ammirazione di E. Panzacchi. Di argomento prettamente politico sono due opuscoli usciti rispettivamente nel 1871e nel 1880: Tre chiacchierate elettorali (estratto da La Gazzetta dell'Emilia) e Lettere elettorali ai signori sindaci (estratto da Il Conservatore, Roma). Ultimo lavoro del B. fu la pubblicazione delle memorie del colonnello dei gendarmi pontifici M. Zambelli (Carabinieri e briganti di Romagna, Firenze 1891).
Il B. morì a Firenze, dove si era trasferito nel 1883, il 17 febbr. 1896.
Fonti e Bibl.: Raccolta degli atti governativi pubbl. nelle prov. delle Romagne e dell'Emilia dal 12 giugno 1859 al 18 marzo 1860, Bologna 1860, p. 14; A. La Marmora,Un episodio del Risorgimento ital., Firenze 1875, p. 20; M. Minghetti,Miei ricordi, Torino 1889-90, II, p. 34; III, pp. 15, 93, 317, 337, 452; L'Illustrazione Italiana, 23 febbr. 1896, p. 119; 10 marzo 1896, p. 138; U. Pesci, I Bolognesi nelle guerre nazionali, Bologna 1906, pp. 62, 80; Comando del corpo di Stato maggiore. Ufficio storico,Relazioni e rapporti finali sulla campagna del 1848 nell'Alta Italia, Roma 1910, pp. 255, 259; Id.,Relazioni e rapporti finali sulla campagna del 1849 nell'Alta Italia, Roma 1911, p. 314; Carteggio tra M. Minghetti e G. Pasolini, II, Torino 1926, pp. 247 s., 275 s.; F. Cantoni,Il valore e le virtù del principe Ferdinando di Savoia..., in L'Archiginnasio, XXV (1930), pp. 177-212; Id.,Primizie di un carteggio bolognese sul 1848-49, in Il Resto del Carlino, 22 luglio 1930; U. Beseghi,E. B., rivoluzionario positivo, in Bologna, XXII (1935), n. 8, pp. 45-52; G. Carocci,A. Depretis e la polit. interna ital. dal 1876 al 1887, Torino 1956, pp. 100 s., 225, 355, 405; C. Barrilis,E. B. e sua importante documentaz., in Boll. del Museo del Risorg., I (1956), pp. 189 s.; Id.,La Patria. Corrispondenze giornalistiche dal campo (primavera 1848),ibid., II (1957), pp. 254-256; Id.,E. B. Note biografiche,ibid., V(1960), parte 3, pp. 126-150; G. Massari,Diario dalle cento voci, Rocca San Casciano 1959, pp. 25, 162, 166, 169, 189, 198, 474 s., 477; E. Bottrigari,Cronaca di Bologna, Bologna 1960, I, pp. 77, 92, 230; II, p. 264; A. Cervellati,Bologna la grassa, Bologna 1960, p. 75; A. M. Volta,Artigiani,commercianti ed industriali a Bologna dal 1824 al 1859, in Boll. del Museo del Risorg., V(1960), parte 2, p. 1176; P. Zama,L. C. Farini nel Risorg. ital., Faenza 1962, p. 314; Carteggi di B. Ricasoli, a cura di S. Camerani e G. Arfè, XVI, Roma 1963, pp. 292 s.; r. (Bice Rizzi),Lettere del passato. E. B. ad una Sizzo di Trento, in Boll. del Museo trentino del Risorg., XIII (1963), n. 4, pp. 7-9.