Uomo politico francese (Metz 1742 - ivi 1823). Deputato del Terzo stato agli Stati generali del 1789, presidente dell'assemblea nazionale nel 1790, fu sostenitore convinto della Rivoluzione, ma ne combatté le forme più estreme, provocando un editto sulla libertà di stampa e difendendo, nei limiti costituzionali, l'autorità del re. Imprigionato (1792) durante il Terrore, riacquistò la libertà dopo Termidoro, e divenne membro dei Cinquecento (1797). Favorevole al colpo di stato del Bonaparte, fu nominato consigliere di stato e partecipò alla compilazione del codice civile. Fu nominato perciò senatore (1802) e conte; nella Restaurazione (1814) pari di Francia. Pubblicò i Faits concernants la ville de Metz et le pays messin (1788) e un Recueil des édits, déclarations... enregistrés au parlement de Metz (6 voll., 1774-89).