Architetto (Palermo 1798 - ivi 1872). Allievo di A.E. Marvuglia (1771-1845), è considerato uno dei principali interpreti del Neogotico in Italia. La sua carriera prende le mosse con la protezione e sostegno del cardinale P. Gravina di Montevago, arcivescovo di Palermo (1816-30), sotto il cui patrocinio realizzò l'ampliamento del Duomo di Montevago (1822-29), distrutto con il terremoto del Belice, e il grande campanile neotrecentesco della Cattedrale di Palermo (1826-35), uno dei primi interventi neostilistici in Italia. Da quel momento rivestì anche la carica di architetto della Cattedrale e della Mensa Arcivescovile. Sempre nel solco medievalista fu il prospetto per il palazzo del Luogotenente Generale del Regno al di là del Faro, A. Lucchesi Palli di Campofranco (1835 circa) e il Palazzo Forcella (poi Baucina e De Seta) per il marchese Enrico, amministratore dei Regi Demani borbonici a Palermo (1842 circa). Significativi anche i suoi interventi nel cantiere del Carcere dell'Ucciardone (1838-43) e il neoclassico Palazzo delle Reali Finanze (1840-44) che rivela un'attenzione filologica per l'architettura dorica siciliana.