ELUVIO (lat. eluvium)
Tutti gli agenti esogeni esercitano sulle rocce formanti la crosta superficiale della Terra un'azione meccanico-chimica di decomposizione e di disfacimento (v. disfacimento atmosferico); le masse di detrito superficiale che hanno subito questa azione possono essere poi trasportate altrove per l'intervento della gravità o di agenti di trasporto, ovvero possono rimanere in posto, nella loro sede originaria, nel qual caso formano l'eluvio o terreno eluviale. Il mantello di eluvio assume notevole diffusione e grande spessore in alcune regioni tropicali, ove, sotto un clima caldo e umido, la decomposizione chimica è particolarmente intensa; la laterite è un suolo in gran parte di origine eluviale. Altri esempî di formazioni eluviali sono la terrarossa, prodotto della decomposizione in posto del calcare nelle zone subtropicali, i cosiddetti black soils degli Stati Uniti meridionali, come pure le grandi coltri di sabbie derivanti dalla decomposizione di rocce eruttive nelle zone temperate. Spesso il deposito di origine eluviale ha subito successivamente un rimaneggiamento per l'azione del vento, o delle acque dilavanti (černozem della Russia meridionale); si hanno perciò termini di passaggio ai suoli di alluvione o di trasporto.