Scrittrice austriaca (n. Mürzzuschlag 1946), premio Nobel per la letteratura nel 2004. L'uso della citazione e la combinazione, in un sapiente montaggio, del linguaggio dei fumetti, della pubblicità e della scena musicale caratterizzano una tecnica di scrittura che attraversa più fasi della sua produzione con una precisa funzione demistificatrice. Un rilievo particolare ha nella produzione della J. la critica radicale alle forme di manipolazione messe in atto nei confronti delle donne. Il suo ultimo lavoro, Neid (2007) è una sorta di romanzo privato, autobiografico, che l’autrice ha deciso di non dare alle stampe, ma di diffondere gratuitamente nel web attraverso il suo sito.
La sua formazione si svolse a Vienna dove frequentò il conservatorio e poi l'università, seguendo gli studi di teatro e storia dell'arte. Nel 1969, in seguito alla contestazione giovanile, trascorse una fase di impegno politico. Più tardi si iscrisse al Partito comunista austriaco, dal quale uscì all'inizio degli anni Novanta. Insignita di numerosi premi, ha ricevuto nel 2004 il Nobel per la letteratura. Stravagante e al tempo stesso riservata, amante della provocazione e insieme distaccata dalla scena letteraria, la J. ha condotto una vita costantemente accompagnata da scandali. Nel 1990 ha collaborato con il regista W. Schroeter alla sceneggiatura del film Malina (1991), tratto dall'omonimo romanzo di I. Bachmann.
Ha iniziato con opere legate alla quotidianità, rivisitata con ironia anche molto pungente (nel romanzo Michael. Ein Jugendbuch für die Infantilgesellschaft, 1972; nel dramma Was geschah, nachdem Nora ihren Mann verlassen hatte, 1977). Ha assunto poi un aggressivo atteggiamento femminista di matrice marxista, approdando agli stilemi dell'esplicita sperimentazione; è stata più volte tacciata di pornografia in virtù della crudezza di particolari con cui, nei suoi romanzi, descrive i rapporti sessuali.
Ha suscitato scalpore, per esempio, il romanzo Die Klavierspielerin (1983; trad. it. La pianista, 1991), in cui racconta la storia di una professoressa di musica che rivela una forte attrazione per il sadismo; vi si è ispirato M. Haneke per il film La pianiste (2001). Lust (1989; trad. it. La voglia, 1990) è invece incentrato sulla storia di una donna che, esausta di subire il dominio sessuale degli uomini arriva a uccidere suo figlio. Della sua copiosa produzione fanno parte anche: i romanzi Die Liebhaberinnen (1975; trad. it. 1992), Die Ausgesperrten (1980; trad. it. 2018), Die Kinder der Toten (1995); i drammi Clara S. (1981), Burgtheater (1985), Krankheit oder Moderne Frauen (1987), Präsident Abendwind (1987), Totenauberg (1991). Nel 2000 ha pubblicato Gier (trad. it. 2005), che tratteggia la storia di un poliziotto dedito allo sfruttamento sistematico delle donne. Più recentemente è stata autrice di numerose opere teatrali, tra le quali si ricordano: In den Alpen (2002); Bambiland (2003; trad. it. 2005); Irm und Margit (2004); Babel (2004); Ulrike Maria Stuart (2006); Rechnitz (2008); Die Kontrakte des Kaufmanns. Eine Wirtschaftskomödie (2009); Das Werk/Im Bus/Ein Sturz (2010); Winterreise (2011); FaustIn and out. Sekundärdrama (2012); Schatten (2013).