Parker, Eleanor (propr. Eleanor Jean)
Attrice cinematografica e televisiva statunitense, nata a Cedarville (Ohio) il 26 giugno 1922. Avvenente e grintosa, negli anni Quaranta e Cinquanta Hollywood seppe sfruttare la sua bellezza, ora aggressiva ora tormentata, facendole interpretare, sia nelle commedie sia nei film drammatici, personaggi connotati di volta in volta da gentilezza e spirito di sottomissione, ma anche da inaspettata forza e fiera altezzosità.Dopo aver frequentato l'Accademia di Pasadena e recitato con il Teatro popolare di Martha Vineyard, fu un talent scout della Warner Bros. a farla esordire in sordina nell'edificante They died with their boots on (1942; La storia del generale Custer) di Raoul Walsh. Il regista la diresse di nuovo, nel ruolo di una vedova, o presunta tale, affascinante e concupita dal protagonista (Clark Gable) in un western ironico dalla forte connotazione erotica: The king and four queens (1956; Un re per quattro regine). Sin dalla metà degli anni Quaranta la sua carriera apparve in ascesa, come si evince da Between two worlds (1944; Tra due mondi) di Edward A. Blatt e da Pride of the marines (1945; C'è sempre un domani) di Delmer Daves, entrambi recitati al fianco di John Garfield. Con Paul Henreid, suo partner già in Between two worlds, affrontò nel remake di Of human bondage (1946; Schiavo d'amore) di Edmund Goulding, il crudele legame di sentimenti, masochismo e crudeltà che aveva reso celebri nel 1934 Bette Davis e Leslie Howard nella prima trasposizione cinematografica del romanzo di W.S. Maugham firmata da John Cromwell. E fu proprio l'esperto Cromwell che la diresse nel melodrammatico film carcerario al femminile Caged (1950; Prima colpa), facendole ottenere la prima nomination all'Oscar per il ruolo della giovane moglie sfortunata che finisce in prigione. La propensione per i personaggi drammatici e complessi, peraltro confutata da quelli interpretati nella commedia The voice of the turtle (1947; La voce della tortora) di Irving Rapper e nel brillante cappa e spada Scaramouche (1952) di George Sidney, si evidenziò nei film successivi: in Three secrets (1950; Tre segreti) di Robert Wise, che l'avrebbe diretta ancora nel musical The sound of music (1965; Tutti insieme appassionatamente), è una delle tre donne in apprensione per un bambino orfano, di cui ciascuna pensa di essere la madre; nel poliziesco da camera Detective story (1951; Pietà per i giusti) di William Wyler, per il quale ottenne la seconda nomination all'Oscar, è la fragile consorte dal passato inconfessabile di un inflessibile poliziotto (Kirk Douglas); nel cupo apologo sulla tossicodipendenza The man with the golden arm (1955; L'uomo dal braccio d'oro) di Otto Preminger, si finge invalida e con perversa tenacia ricatta il protagonista interpretato da Frank Sinatra, attore con il quale avrebbe recitato anche nell'amaro A hole in the head (1959; Un uomo da vendere) di Frank Capra. Ricoprì ancora il ruolo di donna malata e immobilizzata sulla sedia a rotelle nel biopic sulla cantante lirica Majorie Lawrence, Interrupted melody (1955; Oltre il destino) diretto da Curtis Bernhardt, per il quale ottenne un'altra nomination, e nel thriller Eye of the cat (1969; Il terrore negli occhi del gatto) di David Lowell Rich, dopo il quale si è dedicata pressoché esclusivamente alla televisione. Interprete anche dell'avventuroso The naked jungle (1953; Furia bianca) di Byron Haskin, con Charlton Heston, e di Home from the hill (1960; A casa dopo l'uragano) di Vincente Minnelli, con Robert Mitchum, in entrambi i quali il suo personaggio si trova al centro di conflitti coniugali, era risultata memorabile come intrepida protagonista, contesa da un nordista (William Holden) e da un sudista (John Forsythe), nel complesso western Escape from Fort Bravo (1953; L'assedio delle sette frecce) di John Sturges.