May, Elaine (propr. Elaine Berlin)
Attrice, sceneggiatrice e regista cinematografica statunitense, nata a Filadelfia il 21 aprile 1932. Dotata di un talento comico innegabile e di una scarsa avvenenza che ha saputo trasformare nel suo punto di forza interpretativo, la M. nella sua carriera cinematografica si è dedicata essenzialmente alla commedia, genere nel quale ha dimostrato di possedere una verve eccezionale sia come attrice sia come sceneggiatrice, nonché una forte ironia soprattutto nell'analisi dei rapporti di coppia. La sua collaborazione artistica con Mike Nichols, iniziata sui palcoscenici, le ha permesso di maturare professionalmente raggiungendo il successo.
Cresciuta in una famiglia ebrea di artisti (il padre dirigeva un teatro yiddish), calcò le scene appena adolescente. Trasferitasi a Chicago per frequentare l'università, conobbe Nichols con il quale fece più tardi parte di un gruppo teatrale (insieme ad Alan Arkin e Shelley Berman), i Compass Players, che rappresentava essenzialmente testi satirici. Dopo il 1957, anno in cui si sciolse il gruppo, la M. formò con Nichols un duo di successo (culminato nel 1960 nello spettacolo An evening with Mike Nichols and Elaine May), che continuò a recitare sui più importanti palcoscenici degli Stati Uniti fino al 1961. Terminata l'esperienza teatrale, prima di debuttare nel cinema come sceneggiatrice, la M. interpretò nel 1967 Enter laughing di Carl Reiner e la commedia Luv (Luv vuol dire amore?) di Clive Donner con Jack Lemmon e Peter Falk. Quindi nel 1971 esordì come sceneggiatrice e regista con il film A new leaf (è ricca, la sposo, l'ammazzo). Basandosi sul racconto The green heart di J. Ritchie, la M. riuscì a elaborare con ironia e sarcasmo una commedia di irresistibile comicità e a firmare il suo migliore film, in cui si confermò eccezionale interprete accanto a Walter Matthau. Sempre nell'ambito dello stesso genere, con lo pseudonimo di Esther Dale, la M. adattò un romanzo di L. Gould mettendo il suo humour e la sua graffiante satira al servizio di Otto Preminger per Such good friends (1971; Ma che razza di amici!). L'anno successivo diresse una divertente commedia, The heartbreak kid (1972; Il rompicuori), basata sulla sceneggiatura scritta da Neil Simon. Cambiando completamente registro stilistico e tematico, scrisse e diresse Mikey and Nicky (1976; Mikey e Nicky), uscito dopo un lungo lavoro di montaggio durato due anni, sorta di work in progress cui i due interpreti principali ‒ John Cassavetes e Peter Falk ‒ contribuirono con le loro improvvisazioni. Nel 1978 la M. fu impegnata nella sceneggiatura di Heaven can wait (Il paradiso può attendere), remake di Here comes Mr. Jordan (1941) di Alexander Hall, da una pièce di H. Segall, per la quale ottenne la nomination all'Oscar con Warren Beatty, avviando con quest'ultimo una fruttuosa collaborazione; l'anno successivo recitò, di nuovo accanto a Walter Matthau, in un episodio sopra le righe di California suite (1978) diretto da Herbert Ross.
All'inizio degli anni Ottanta, la M. ha collaborato alla scrittura di due film, senza però risultare nei credits: Reds (1981) di Warren Beatty, tormentata storia d'amore vissuta dal giornalista John Reed sullo sfondo della rivoluzione bolscevica; e Tootsie (1982) di Sydney Pollack, analisi velenosa dell'ambiente televisivo con acute notazioni sul cambiamento di sensibilità in un uomo che per trovare lavoro si deve travestire da donna. Dopo quasi dieci anni la M. è tornata a scrivere e dirigere un film, Ishtar (1987), mentre nel 1990 ha recitato in una commedia noir, In the spirit (Due donne in pericolo) di Sandra Seacat, nella quale ha confermato le sue doti di interprete di figure di donne preda di moderne nevrosi. Con The birdcage (1996; Piume di struzzo) si è ricomposto per il cinema il duo May-Nichols che, prendendo in prestito i perfetti ingranaggi della pièce di J. Poiret e ispirandosi al film di Édouard Molinaro La cage aux folles (1978), ha saputo creare un film di puro divertimento. La collaborazione artistica con Nichols è continuata anche per il suo film successivo, Primary colors (1998; I colori della vittoria), basato su una testimonianza romanzata del giornalista J. Kline, che le ha valso una seconda nomination: evocando scandali presidenziali e ritraendo il mondo corrotto della politica, la storia non scivola nella retorica del politically correct e conserva lo spirito della commedia. Nel 2001 l'idea del paradiso chiuso per affollamento e di una morte prematura che può creare scompiglio, è stata ripresa dalla M., insieme a Warren Beatty, per Down to Earth (Ritorno dal Paradiso) di Chris e Paul Weitz.