EFEDRA (lat. scient. Ephedra)
Genere di piante Gimnosperme della famiglia Gnetacee (Tournefort ex-Linneo 1737) a portamento singolare, perché hanno come negli Equisetum rami cilindrici, striati e articolati e foglie rudimentali, spesso unite da guaine bidentate. Alcune specie sono basse equisetiformi, come ad es.: l'E. distachya L.; altre a forma di arbusti ginestroidi, a rami disarticolantisi con la massima facilità nel secco, come E. fragilis; altre ancora hanno fusti e rami che cercano un sostegno a cui appoggiarsi o altrimenti penduli, e nell'insieme formanti un denso groviglio, alto anche sino a 10 m., come in E. altissima. Sono piante dioiche o poligame, con piccoli fiori giallognoli o verdastri, in amenti glomeruliformi (per la loro struttura v. gnetacee). Il frutto è costituito dal seme a guscio cartilagineo e dalle squame esterne, che, in alcune specie si fanno carnose, in modo da avere a maturità una drupa rossa, in altre diventano membranose e servono come organi di volo.
Se ne conoscono 30 specie, della Regione mediterranea, Asia temperata e subtropicale, Somalia e America. In Italia se ne hanno tre specie, di cui la più diffusa è l'F. distachya L. delle arene marittime e della Valle dell'Adige; ha frutti eduli. Le altre 2 sono: l'E. nebrodensis Tin. dell'Isola Lussino, Marche, Abruzzo, Gargano, Sicilia e Sardegna e l'E. fragilis Desf. dell'estrema Calabria, Sicilia e Malta. Tra le specie esotiche si coltiva spesso l'E. altissima Desf. dell'Africa settentrionale.
In alcune Ephedra e specialmente nell'E. distachya sono contenuti gli alcaloidi efedrina e pseudoefedrina velenosi, per cui la pianta trova applicazioni medicinali.