EBRO (lat. Ibērus; A. T., 39-40, 41-42)
Uno dei maggiori fiumi iberici. Ha un corso di circa 800 km. e un bacino di 80 mila kmq. Prende origine dalle nevi della Peña Labra, nella Cordigliera Cantabrica (come ramo sorgentifero sono considerate da altri le fonti di Reinosa: Fontibre, o Fons Iberi, più ad E.), e, dopo un breve corso montano, corre con direzione prevalente NO.-SE. fino al Mediterraneo, mettendo foce con un ampio delta a S. di Tortosa. Il suo bacino ha forma di triangolo: lati, le montagne del sistema iberico, i Pirenei e le propaggini meridionali del sistema catalano, attraverso le quali il fiume è costretto ad aprirsi il varco con una lunga gola epigenetica. La valle dell'Ebro corrisponde a una zona depressa, affondata in epoca eocenica e riempita di deposizioni oligo-mioceniche, attraverso le quali il fiume e gli affluenti hanno variamente terrazzato il loro letto. Al fondo della doccia sono le deposizioni saline del Triassico, che attestano l'esistenza di un bacino interno, poi ridotto per disseccamento e in parte colmato; quindi affiorano marne, gesso e arenarie, e localmente ligniti terziarie e diluvium neogenico di origine pirenaica. Nella topografia piuttosto accidentata del fondo valle, scarsa è l'estensione delle zone piatte; dove queste assumono una certa ampiezza, come nella Rioja fra Logroño e Tudela, intorno a Saragozza, e nei llanos di Lérida, le acque vengono canalizzate per irrigazione (Canali Imperiale e Tauste) e così soltanto è possibile mettere a coltura il terreno, che nelle zone più alte rimane arido o si copre di macchie e di magra boscaglia (tutto il bacino è compreso nel dominio floristico mediterraneo). Queste condizioni sono in parte conseguenza del clima continentale, con forti sbalzi di temperatura, con precipitazioni insufficienti e mal distribuite (meno del 20% in estate), in parte della natura dei terreni, largamente ridotti a steppe saline.
Forma, posizione e delimitazione del bacino spiegano perché qui abbiano potuto formarsi e conservarsi a lungo individualità economico-politiche ben distinte dal resto del paese (Navarra e Aragona).
Degli affluenti, il tributo maggiore è portato da quelli del versante pirenaico, Aragón, Gallego e Cinco-Segre ché quelli che scendono dalla meseta (Jalón, Martín, Guadalope) sono più brevi e poveri.
Il delta, unico tratto navigabile, è occupato in parte da acquitrini e risaie, in parte conquistato alla coltura (ortaggi e primizie) e canalizzato.