CHIODO, Domenico
Nacque a Genova il 30 ott. 1823, da Giambattista (Giovan Battista), maggior generale del genio marittimo, fratello di Agostino, e da Teresa De Simoni. Dopo aver frequentato come allievo esterno la scuola di marina, ne uscì guardiamarina nel settembre 1838, destinato al servizio sulla firegata "Des Geneys". Il 6 dic. 1840 passò, col grado di sottotenente, nel corpo del genio marittimo e fu destinato a Genova, alle dipendenze del padre, che vi ricopriva la carica di direttore generale. Promosso luogotenente nel 1844, nel novembre 1848, con la fusione del genio marittimo con quello militare, il C. venne promosso capitano nel nuovo corpo e confermato in servizio in Genova, presso quell'arsenale.
Nel 1851 fu inviato in Inghilterra a scopo di studio. Il Cavour sosteneva la costruzione di un arsenale a La Spezia, che sostituisse quello di Genova e rispondesse meglio alle necessità di una forza marittima in espansione come quella sarda. Avendone affidato il progetto (che prevedeva la edificazione nel seno del Varignano) all'ingegnere inglese I. M. Rendel che godeva di fama mondiale, pensò di affiancargli il C., che aveva dimostrato di essere un ufficiale brillante e particolarmente versato. Va però osservato che la missione di studio del C. non era soltanto uno stimolo, e un incentivo, del governo verso un dipendente statale ricco di attitudini; era invece anche parte di un vero e proprio indirizzo politico di formazione dei futuri quadri superiori della classe tecnica e dirigente dello Stato.
Ritornato in patria, il C. continuò a prestare servizio a Genova sino al 1857, quando, istituita una direzione del genio a La Spezia col mandato di costruire l'arsenale marittimo progettato dal Rendel (morto l'anno precedente), vi venne destinato. Fin dai primi mesi il C. si convinse che la zona situata in fondo al golfo, precisamente tra La Spezia e l'abitato di Marola, si prestasse meglio allo scopo. E poiché contemporaneamente era chiamato a far parte di una commissione incaricata di riesaminare il progetto Rendel, sostenne con energia l'opportunità di erigere l'arsenale nella nuova posizione da lui determinata. Il Cavour, persuaso della fondatezza di tali motivi, affidò al C., nel frattempo promosso maggiore, la redazione nel più breve tempo possibile di un progetto di massima, che il C. completò in quattro mesi. Nell'aprile 1860, perciò, poté discuterne i particolari col Cavour; questi, dopo il sopraluogo, diede una incondizionata approvazione al progetto, ordinandone la stesura definitiva, che gli venne presentata il 1° apr. 1861. Rimanevano da superare prevedibili opposizioni in Parlamento. L'improvvisa morte dei Cavour sembrò segnare una battuta d'arresto; difeso però dal nuovo ministro della Marina., generale Menabrea, il progetto divenne legge il 28 luglio 1861. Data l'importanza e l'estensione dei lavori da intraprendere, fu istituita una direzione strabrdinaria del genio militare per la costruzione dell'arsenale, a capo della quale venne posto il C., promosso colonnello.
Dal 1861 al 1869 l'attività del C. fu instancabile. Si dovettero far affluire a La Spezia le notevoli attrezzature occorrenti, trovare le imprese adatte a realizzare la grandiosa opera, portare avanti una difficile azione d'esproprio, superare le pastoie burocratiche e la difesa di radicati interessi locali. Né mancarono situazioni d'emergenza come quando, sul finire del 1863, un'inondazione distrusse gran parte del lavoro già fatto.
L'intensa fatica intaccò la salute del C., che nel 1865 si ammalava gravemente, pur riprendendosi e proseguendo la direzione dei lavori. Nel 1866 fu promosso maggior generale. Il 28 ag. 1869 l'arsenale era inaugurato. La fama del C. crebbe, a livello nazionale e internazionale. Invitato a presenziare, nel novembre 1869, alla cerimonia d'apertura del canale di Suez, al ritorno in Italia avvertì i sintomi di una grave malattia. Morì a La Spezia alcuni mesi dopo, il 19 marzo 1870, e venne sepolto a Genova, nel cimitero di Staglieno.
Fonti e Bibl.: T. Calderai, Vita ed opere di D.C., Firenze 1871; G. Gonni, L'Arsenale marittimo del Risorgimento italiano, in La Rassegna nazionale, 16marzo 1909, pp. 117-130; A. Rocca, I costruttori delle fortune marittime e civiche della moderna Liguria, in Confed. fascista dei professionisti e degli artisti, Celebrazioni liguri, Urbino 1939, II, pp. 467 ss.; U. Fornelli, Ilgenerale D.C., in Boll. dell'Ist. di storia e di cult. dell'Arma del Genio, IV(1956), pp. 246-258; Diz. del Risorg. naz., II, p.679; Enc. Ital., p. 132.