DOLCE
Famiglia romana di collezionisti di pietre incise, produttori di paste e impronte in zolfo, incisori in pietra dura tra il XVIII e il XIX secolo.
FrancescoMaria sposò il 24 giugno 1764 Faustina (morta il 7 marzo 1804), unica figlia del tedesco Christian Delin, collezionista di pietre incise e produttore di paste e zolfi giunto a Roma intorno al 1722, con lo studioso e collezionista di antichità barone Philipp von Stosch, di cui era servitore e aiutante. È autore della Descrizione istorica del Museo di Cristiano Dehn, dedicata alla Regia Società degli antiquari di Londra per l'abate Francesco Maria Dolce, dottore per l'una, e per l'altra Legge, e Pastore Arcade con il nome di Delco Erimantico (Roma 1772). L'opera in tre tomi costituisce il catalogo di circa 2.000 paste delle 5.000 appartenenti alla collezione che Francesco Maria aveva ereditato con la moglie alla morte del suocero (1770).
Una breve introduzione sulla storia dell'incisione in pietra dura con l'elenco dei più celebri incisori dell'antichità e contemporanei precede la descrizione delle singole paste, ricavata sia dalle pietre della collezione Delin sia dagli esemplari più famosi delle maggiori collezioni europee.
La produzione di calchi dei coniugi Dolce era il punto di riferimento obbligato per chiunque a Roma volesse procurarsi tali manufatti: anche Goethe durante il suo soggiorno romano nel 1787 acquistò due scatole presso di loro. Duemila pezzi della collezione di calchi di antiche gemme furono acquistati nel 1778 per l'Accademia di Madrid (Noack, 1927, p. 277). Francesco Maria morì a Roma il 10 giugno 1790.
I quattro figli di Francesco Maria e Faustina Deliti - Federico, Vincenzo (n. 23 dic. 1770), Gasparo (n. 15 febbr. 1772) e Alessandro - sono ricordati come incisori in pietre dure. Il più noto è il primogenito Federico (1° giugno 1766-30 genn. 1849), indicato come antiquario nei pressi di piazza di Spagna e continuatore dell'attività paterna; è autore di una Descrizione di dugento gemme antiche nelle quali si contiene un saggio del vario disegno usato dalle più colte Nazioni, divise queste in quattro tavole ... opera utilissima per la gioventù studiosa delle belle arti (Roma 1790). La pubblicazione, della quale si conosce anche una edizione del 1792, accompagnava quattro volumi a scatola contenenti le impronte delle gemme descritte.
Quasi inesistente è la documentazione relativa alle incisioni in pietra dura dei quattro fratelli; le rare firme rimaste, tra le quali si ricorda quella su un intaglio ("Dolce") con la testa di Napoleone Bonaparte dalla statua di Antonio Canova nella collezione Paoletti del Museo di Roma, non consentono l'attribuzione ai singoli incisori.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. storico del Vicariato, S. Lorenzo in Lucina, Stati delle anime 1776-1779, 1799-1800, 1813 (strada Condotti); S. Andrea delle Fratte, 1820 (piazza di Spagna 49), 1833-1848 (via della Vite 84); D. A. Bracci, Memorie degli antichi incisori, I, Firenze 1784, p. XVII; II, ibid. 1786, p. 287 (per Francesco Maria); G. A. Guattani, Memorie enciclop. romane, IV (1807), p. 157 (per Federico); G. Brancadoro, Notizie riguardanti le Accademie di belle arti e di archeologia esistenti in Roma..., Roma 1834, pp. 63, 75 (per Federico e Alessandro); [G. Labus], Opere varie italiane e francesi di E. Q. Visconti..., Milano 1927, II, pp. 146, 438; IV, p. 59 (per Federico); F. Noack, Das Deutschtum in Rom, Berlin-Leipzig 1927, I, pp. 200 s., 277; II, p. 138; R. Righetti, Incisori di gemme e cammei in Roma dal Rinascimento all'Ottocento, Roma s. d., p. 85; G. C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, pt. 1, Roma, I, Roma 1958, pp. 408 s.; G. Femmel-G. Heres, Die Gemmen aus Goethes Sammlung, Leipzig 1977, pp. 37 s.; P.-H. Zazoff, Gemmensammler und Gemmenforscher, München 1983, pp. 55 s. n. 191, 170 s., fig. 45 tav. 41,3; E. Zwierlein-Diehl, Glaspasten im Martin von Wagner Museum der Universität Würzburg, I, München 1986, pp. 12, 17, 20; L. Forrer, A Biographical Dictionary of medallists, coins, gems and seals engravers, I, London 1904, p. 597; VII, ibid. 1923, p. 227; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IX, p. 383.