DOGALI (A. T., 116-117)
Villaggio di capanne nella Colonia Eritrea, a circa 18 km. a O. dì Massaua, con stazione sulla linea ferroviaria Massaua-Asmara. Presso il villaggio è il Poggio Dogali, noto per il combattimento ivi avvenuto il 27 gennaio 1887.
Combattimento di Dogali. - Fin dai primi tempi dell'occupazione di Massaua (v.) gl'Italiani avevano dovuto rilevare l'impossibilità di rimanere confinati alla costa, sia a causa del clima, sia perché non si poteva esercitare a favore delle tribù circostanti, sottomesse all'Italia, un'azione di protezione contro le razzie degli Abissini dell'altipiano. Essendo riuscite vane le trattative tentate col negus al riguardo, l'occupazione di Massaua venne pure estesa col possesso graduale di altre località all'intorno. Alla fine del 1886 venne occupata Uaà, 40 km. a sud di Massaua, lungo la via che per la valle del Haddas conduce all'altipiano. Il negus protestò contro questa occupazione e il suo luogotenente ras Alula, portatosi con le sue truppe a Ghinda (60 km. a O. di Massaua) intimò al gen. Genè, comandante delle truppe italiane d'Africa, di sgombrare Uaà e Zula (10 gennaio 1887); il Genè rispose che era pronto a respingere ogni attacco, occupò anche Saàti e dislocò a Moncullo in riserva una colonna (3 compagnie di fanteria, 2 mitragliere e 2 buluc irregolari) al comando del ten. col. De Cristoforis; furono anche aumentate le truppe irregolari.
Il 25 gennaio ras Alula attaccò con 10.000 uomini il fortino di Saàti, presidiato da 2 compagnie di fanteria, due pezzi d'artiglieria e 300 indigeni al comando del magg. Boretti, ma gli assalitori, dopo 4 ore di combattimento si ritirarono con gravi perdite. L'indomani il De Cristoforis mosse con la sua colonna da Moncullo a Saàti per scortare gli approvvigionamenti al forte; ma presso l'altura di Dogali venne attaccato di sorpresa dagli Abissini; gl'Italiani, all'urto dell'avanguardia nemica, ripiegarono a scaglioni, combattendo, sul colle di Dogali; ivi, circondati da ogni parte, resistettero più ore, prima col fuoco e poi con le baionette, finché caddero tutti; solo un'ottantina di essi, feriti e abbandonati per morti dal nemico, vennero salvati da una colonna di soccorso giunta il giorno dopo da Massaua. Gli Abissini ebbero un migliaio di uomini fuori di combattimento (v. anche eritrea: Storia).
Bibl.: Anonimo, Spedizione mil. it. in Abissinia, Roma 1887; G. Piccinini, Guerra d'Africa, Roma 1887; L. Chiala, La spedizione di Massaua, Torino 1888; A. Di San Marzano, Relazione sulla operazione militare eseguita nell'inverno del 1887-88 per la rioccupazione di Saati, in Riv. mil. it., 1888; V. Mantegazza, Da Massaua a Saati, Milano 1888; A. Nicoletti Altimari, Da Assab a Cassala, Roma 1895; G. Mondaini, Manuale di storia e legislazione coloniale del Regno d'Italia, Roma 1927; A. Gaibi, Manuale di storia politica militare delle colonie italiane, Roma 1928.