divorzio congiunto
loc. s.le m. Procedura che consente ai coniugi, già separati e che siano d’accordo tra loro, di ottenere lo scioglimento del matrimonio civile o la cessazione degli effetti civili del matrimonio religioso.
• Decisa presa di posizione dell’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) che, in una nota a firma del presidente Manuela Zanussi e della totalità dei componenti del consiglio, gli avvocati Alberto Rumiel, Federica Bettoli, Andrea Cabibbo, Andrea Canzian, Monica Pilot e Luca Stramare, è intervenuta sull’iniziativa del disegno di legge d’iniziativa del senatore friulano Ferruccio Saro (ddl 557), che propone di conferire ai notai la delega in materia di separazione consensuale e divorzio congiunto. (Messaggero Veneto, 25 marzo 2009, p. 8, Pordenone) • Il numero di separazioni e divorzi negli ultimi cinque anni è cresciuto: nel caso dei divorzi ‒ passati da 662 del 2011 ai 1.082 del 2015 ‒ ha di certo influito la riforma che dallo scorso anno ha introdotto il «divorzio breve», dando la possibilità ai coniugi di dirsi l’ultimo addio non più dopo tre anni dalla separazione ma dopo sei mesi, nel caso di divorzio congiunto, o un anno nel caso di divorzio contenzioso. (Sara Scarafia, Repubblica, 24 aprile 2016, Palermo, p. V) • Già divorziare è una fatica, ma dover stare anche ore in coda magari di fianco a chi non vorresti più vedere è una punizione extra. La causa? Il boom dei divorzi «congiunti» e un metal detector rotto, al secondo mercoledì del mese, fanno allungare a dismisura la coda all’ingresso della succursale di via San Barnaba del Palazzo di giustizia di Milano, dove c’è la sezione «famiglia» del Tribunale. (Giuseppe Guastella, Corriere della sera, 11 maggio 2017, p. 6, Primo piano).
- Composto dal s. m. divorzio e dal p. pass. e agg. congiunto.
- Già attestato nella Repubblica del 29 settembre 1990, p. 22, Cronaca (Cinzia Sasso).