BUSSOLA, Dionigi
Scultore, che operò in Lombardia, ove morì nel 1687. Formatosi a Roma, si recò a Milano, ove già nel 1645 lavorava per il Duomo di cui ebbe nel 1658 la carica di protostatuario. Opere giovanili di lui sono le statue di S. Massimo e di S. Anastasio, nel lato meridionale del transetto. Nel 1652 terminava la statua di S. Andrea, lasciata incompiuta dal Vismara, e negli anni seguenti compiva varî lavori decorativi per la cappella dell'Albero: fra questi i modelli delle statue di due profeti, dell'arcangelo Gabriele e della Madonna poste ai lati dell'altare. In collaborazione con il figlio Carlo, scultore anch'esso, del quale, all'infuori di questa non si ha altra notizia, dava i modelli per l'Incoronazione di Maria posta nella stessa cappella (1662) e scolpiva, più tardi, il gruppo di Caino ed Abele (1666), di S. Dorotea (1674) e del profeta Abacuc (1679), tutte all'esterno del Duomo. Di altri suoi lavori sparsi a Milano dà notizia il Torre: nella parrocchiale di S. Niccolò, nella chiesa delle Monache della Vittoria e altrove.
Per la certosa di Pavia il B. oltre a numerose statue, compì - un bassorilievo, nel 1675, raffigurante la nascita di Cristo, e un secondo ne fece nel 1677 rappresentante la Strage degl'Innocenti: una delle sue cose più belle, e delle più pregiate del tempo, per la franca composizione e l'accuratezza della fattura.
Con Cesare e Ottavio B. plasmò al S. Monte di Varallo le figure del Paradiso nella cupola dell'Assunta e in quello di Varese eseguì altri lavori di terracotta policroma: notevole una Crocefissione, modellata in un momento d'improvvisazione, agitata e commossa.
Bibl.: U. Nebbia, La scultura nel Duomo di Milano, Milano 1908, passim; L. Beltrami, La Certosa di Pavia, Milano 1895; id., Il Museo d'Arte al Sacro Monte di Varese, in Rass. d'arte, 1902, p. 10 segg.; P. Galloni, Sacro Monte di Varallo, Varallo 1909; F. Malaguzzi-Valeri, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911.