Dendrimeri
Macromolecole monodisperse con una struttura ben definita e una caratteristica forma tridimensionale ramificata simile a quella di un albero. Nella struttura di un dendrimero si definiscono tre regioni topologicamente differenti: la parte centrale, detta core, da cui si diramano i dendroni che sono costituiti dalla ripetizione di unità monomeriche nelle tre direzioni spaziali, e la ‘periferia’ formata dalle appendici finali dei dendroni. I dendrimeri si possono classificare in base alla ‘generazione’ che sta a indicare il numero minimo di nodi di ramificazione dal core alla periferia. Questi sistemi sono altamente ordinati e, potendo contenere unità prescelte in siti predeterminati della loro struttura, hanno proprietà modulabili e programmabili; inoltre, data la loro struttura tridimensionale, queste molecole sono caratterizzate da cavità interne tridimensionali nelle quali possono essere ospitati ioni o piccole molecole. Un ulteriore vantaggio che queste macromolecole monodisperse hanno rispetto, per es., ai polimeri, è la densità di unità chimiche utili che possono contenere in uno spazio tridimensionale confinato e ordinato. In virtù delle loro peculiarità, i dendrimeri sono particolarmente interessanti sia dal punto di vista della ricerca di base che per le loro possibili applicazioni in vari campi della nanotecnologia, dove potrebbero essere usati come sistemi OLED (Organic light-emitting diode), trasportatori nella transfezione genica nelle cellule, sensori, antenne molecolari per ‘raccogliere’ e convogliare l’energia (per es., l’energia solare), catalizzatori, batterie molecolari, agenti di contrasto nella diagnostica medica. (Gi. B.)