DEMETRIO I Sotere di Siria (Δημήτριος Σωτήρ)
Secondo figlio di Seleuco IV Filopàtore.
Mandato a Roma ancor fanciullo come ostaggio (175 a. C.) al posto dello zio Antioco IV Epifane, dopo la morte di questi fuggì da Roma, raggiungendo la Siria, conquistando Antiochia e facendo uccidere Antioco V (162). Il suo titolo fu riconosciuto dal senato (160). Ariarate V di Cappadocia, da lui cacciato dal trono, gli pose contro, come pretendente al trono di Siria, Alessandro Baia, presunto figlio di Antioco Epifane, favorito, oltre che da Roma, da Attalo II di Pergamo e Tolomeo Filomètore, che mosse con un esercito contro la Siria (i 53). D. cadde in combattimento (150).
L'effigie di D. diademata, appare sul dritto di un tetradracma argenteo del 160 circa. Fisonomia dai tratti energici, fronte convessa e bipartita, sguardo penetrante, naso aquilino, labbra compresse, mento forte e carnoso, collo pieno, robusta capigliatura. In monete della Fenicia si ripete questo tipo, che va attribuito alla tradizione stilistica del realismo lisippeo. I ritratti di D. e della sorella Laodice appaiono ancora in tipi di monete bronzee della Siria; D. vi appare di età più matura.
Bibl.: Münger, in Pauly-Wissowa, IV, c. 2795, s. v., n. 40; British Museum Coins, Seleucidae, XIV, I, 3 (arg.); XIV, 9 (br.); XV, 1-2 (con Laodice); C. Steltman, Greek Coins, Oxford 1933, p. 231 ss., t. LIV, I.; J. Babelon, Le Portrait dans l'antiquité d'après les monnaies, Parigi 1942, t. VIII, 7.