DEIR el-GEBRAWI
Località del Medio Egitto, dove sono due gruppi di tombe principesche che si scalano fra la fine dell'impero memfita e l'inizio del I Periodo Intermediario. Le non molte tombe che ancora mantengono, almeno parzialmente, la decorazione originale, offrono un particolare interesse per lo studio della tarda arte memfita e per i suoi sviluppi in ambiente provinciale. Le tombe non sono costruite, ma piuttosto scavate nelle pareti rocciose della montagna e negli esempî più sontuosi hanno una facciata assai semplicemente decorata con motivi che alludono agli elementi delle facciate in muratura. La tomba in genere consiste di una camera, o, nei casi migliori, di un vestibolo che precede una più piccola stanza. La roccia, che è di assai cattiva qualità, non permette sculture parietali in rilievo: la decorazione è perciò dipinta su uno strato di stucco. Le scene sono quelle tradizionali delle mastabe memfite, ma fin dalle tombe più antiche, che son quelle più vicine ai modelli della capitale, si assiste a un irrigidirsi della fantasia lineare, un appesantirsi delle proporzioni. D'altro canto, l'abitudine a dipingere anzichè a scolpire induce gli artisti a una maggiore libertà di contorni e a dare una maggiore importanza al colore. Si hanno, in queste profonde crepe della solidità dell'arte memfita, gli elementi per spiegare come essa sia potuta diventare l'arte del I Periodo Intermediario. È interessante, per la storia della cultura egizia, ricordare che una di queste tombe (quella di Ibi) è stata copiata in epoca saita e riprodotta a Tebe, per conto di un omonimo Ibi, che volle così rendere omaggio al gusto archeologico del suo tempo.
Bibl.: N. de G. Davies, The Rock Tombs of D. el G., Londra 1902, 2 voll; F. v. Bissing, in Archiv für Orientforschung, III, 1926, pp. 53-55.