DE MUSI
Con questo nome sono noti due incisori attivi a Venezia nel sec. XVI, dei quali non si sa se vi fossero i rapporti di parentela con il più famoso Agostino De Musi.
Lorenzo, forse figlio (Bartsch) o fratello di Agostino (Passavant) nacque a Venezia e fu attivo nella prima metà del XVI secolo. L'origine veneziana e gli anni in cui fu attivo sono attestati dal bulino raffigurante Khayr-ad-Dīn, detto il Barbarossa (Bartsch, 1), datato 1535, firmato e contrassegnato dal monogramma "L.M.". A questa stampa sono da aggiungere altre due: Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia (Passavant, VI, p. 104) e La pace (Bartsch, XIV, 393, copia c).
È probabilmente da identificare con Lorenzo un "Lorenzo de' musis intagliador de' figuri in rame" che compare come testimone in un atto testamentario del 1539 conservato presso l'Archivio di Stato di Venezia (Notarile, Testament., Notaio Canal Girolamo, busta 191, test. n. 582, Test. di Paolo Vitalba, 1539, 13 agosto, cfr. scheda ivi, busta [Rassegna] Duca di Rivoli, Stampatori). Secondo tale ipotesi, questo sarebbe l'unico documento oggi conosciuto della famiglia De Musi.
Giulio nacque in Veneto: nulla si conosce della sua vita e della sua personalità artistica. Gli sono generalmente assegnate due incisioni: una Pianta di Roma antica del 1553 e una Veduta dei porti di Claudio e Traiano, entrambe tratte da disegni di P. Ligorio e edite per la prima volta a Venezia da M. Tramezzino. A queste il Nagler (Künstler-Lexicon) aggiunge una terza stampa raffigurante il Porto di Ostia.
Fonti e Bibl.: J. Strutt, A biographical dictionary of engravers, II, London 1786, p. 175; F. Basan, Dictionnaire des graveurs anciens et modernes, II, Paris 1789, p. 55; A. Bartsch, Le peintre-graveur, XV, Leipzig 1867, pp. 498 (Lorenzo); 508 (Giulio); F. Brulliot, Dictionnaire des monogrammes ..., II, Munich 1833, n. 1888 (Lorenzo); G. K. Nagler, Die Monogrammisten, IV, München-Leipzig 1839, n. 1207 (Lorenzo); Id., Neues allgemeines KünstlerLexicon, XX, München 1841, pp. 57 s.; J. D. Passavant, Le peintre-graveur, VI, Leipzig 1864, pp. 103 s. (Lorenzo); Ch. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, III, Paris 1888, p. 79; G. Lugli, Una pianta inedita del porto ostiense disegnata da Pirro Ligorio e l'iconografia della città di Porto, in Atti della Pontificia Accademia romana di archeologia. Rendiconti, XXIII-XXVI (1947-49), p. 190, ill. 2 (Giulio); C. Huelsen, Saggio di bibliografia ragionata delle piante iconografiche e prospettiche di Roma dal 1551 al 1748, Roma 1969, pp. 43 s. (Giulio); Diz. encicl. Bolaffi degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, VIII, Torino 1975, p. 59 (sub voce Musi, Giulio, Lorenzo).