TUROLDO, David Maria
(App. IV, III, p. 710)
Poeta e sacerdote italiano, morto a Milano il 6 febbraio 1992. Ha vissuto gli ultimi anni, gravemente ammalato, fra Milano e Sotto il Monte (Bergamo), confortato dal definitivo riconoscimento critico del valore e dell'originalità della sua esperienza lirica.
Oggetto di solidale ammirazione anche da parte di illustri protagonisti della poesia contemporanea come A. Zanzotto, L. Erba, G. Giudici, nel volume O sensi miei... (1990) T. ha raccolto l'intera produzione in versi a partire dal 1948. Successiva è la pubblicazione dei Canti ultimi (1991) e di Mie notti con Qohelet (1992). Particolare e inconfondibile risonanza umana acquistano, nelle poesie dell'ultimo T., i temi della malattia e della morte come porta d'accesso all'inconoscibile, oscura verità del divino; e particolarmente pregnanti divengono i termini "notte" e "nulla", con evidenti richiami alla tradizione mistica occidentale nella sua interezza, sulla quale T. intensamente si è intrattenuto facendone il nucleo delle sue prediche e delle sue meditazioni, poi raccolte nei due volumi postumi Neanche Dio può stare solo. Veglie eucaristiche e Anche Dio è infelice, editi ambedue nel 1991.
Bibl.: G. Luzzi, in Poesia, 5 (1992), 3, pp. 58-60; A. Colasanti, in Nuovi Argomenti, serie 3, 42 (1992), pp. 130-34; V. Vettori, Le mani del cuore. Poesia e umanità di D.M. Turoldo, Firenze 1992; Testimonianza e poesia. David Maria Turoldo, Atti del Convegno di studio (Camposampiero, 14-16 maggio 1993), a cura di A. Fiscon ed E. Grandesso, Camposampiero (Padova) 1993; M. Nicolai Paynter, Perché verità sia libera, Milano 1994.