MARAGLIANO, Dario
Nacque a Genova il 1° nov. 1852 da Bartolomeo e da Giovanna Garibaldi. Completati gli studi classici, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia della sua città. Conseguì la laurea nel 1877 e l'anno successivo, superato il concorso, ottenne un posto di perfezionamento presso l'Istituto psichiatrico di Reggio Emilia: entrato con la qualifica di praticante nel prestigioso frenocomio, vi operò dal 1878 al 1879 come medico assistente onorario perfezionandosi nella dottrina e nell'esercizio della psichiatria. Nel 1879 tornò a Genova, avendo ottenuto per titoli, in seguito al parere favorevole della facoltà medica di Pavia, il posto di vicedirettore del manicomio: le sue conoscenze teoriche e pratiche di tecnica manicomiale e le sue indubbie capacità organizzative gli consentirono allora di collaborare attivamente con il direttore L. Verdona e con l'Amministrazione provinciale alla realizzazione delle riforme da tempo progettate.
Nel 1880, subito dopo il conseguimento della libera docenza in psichiatria e clinica psichiatrica, che gli avrebbe consentito di avviarsi alla carriera universitaria, il M. accettò l'invito dell'Amministrazione provinciale di Catanzaro di organizzare secondo i moderni criteri scientifici e tecnici il nuovo manicomio di Girifalco e di avviarne l'attività: accettato l'incarico, operò dapprima come consulente del Consiglio provinciale, quindi, dal 20 sett. 1880, come direttore del manicomio, dando un valido contributo alla trasformazione della vecchia e malcurata istituzione in un asilo modello. All'inizio del 1882 tornò a Genova, dove riprese solo per poco tempo il suo incarico di vicedirettore del manicomio: il 20 giugno fu chiamato dall'Amministrazione provinciale di Como a dirigere il locale ospedale psichiatrico di recentissima istituzione, che il M. organizzò mirabilmente, dotandolo di tutti i servizi necessari all'assistenza e alla cura degli alienati. Nel frattempo le condizioni di salute del M., sofferente di una forma di tubercolosi polmonare, erano andate declinando, tuttavia proseguì nella sua attività specialistica e nei suoi diversi incarichi.
Nel dicembre 1882 tornò nuovamente a Genova, chiamato alla direzione del manicomio dopo la morte di Verdona; nominato inoltre, nel febbraio 1884, professore straordinario di psichiatria e clinica psichiatrica dell'Università genovese, fu l'ultimo degli psichiatri titolari a Genova del duplice incarico di direttore del manicomio e di direttore della cattedra universitaria della specialità. Alla guida del frenocomio genovese realizzò importanti miglioramenti, tra i quali l'istituzione di gabinetti per indagini scientifiche e l'arricchimento della biblioteca con i più importanti periodici italiani e stranieri della specialità. Il ventilato progetto di trasferire l'istituto genovese in una località che riteneva inadatta per l'eccessiva distanza dal centro cittadino, che avrebbe creato difficoltà e disagi per i familiari dei malati e per gli studenti e gli specializzandi ad accedere, rispettivamente, ai reparti di degenza e all'insegnamento clinico della psichiatria, fu all'origine dei contrasti sorti tra il M. e l'Amministrazione provinciale.
Il M. svolse anche una lodevole attività di ricerca scientifica, dando alle stampe importanti contributi. In collaborazione con G. Seppilli, nel periodo reggiano: Influenza del vajuolo sulla pazzia. Osservazioni cliniche, in Arch. italiano per le malattie nervose e più particolarmente per le alienazioni mentali, XV (1878), pp. 248-265, esame dei rapporti tra la malattia infettiva e l'origine e la guarigione dell'alienazione; Studi clinici a contributo dell'azione delle correnti elettriche, dei metalli e della magnete in alcuni casi di anestesia, in Riv. sperimentale di freniatria e di medicina legale, IV (1878), pp. 36-52, osservazioni sperimentali dell'azione della forza elettromagnetica sulla sensibilità nell'isteria e nelle emianestesie di origine centrale; Contributo allo studio dell'istero-epilessia, ibid., pp. 345-361, alcune originali osservazioni termometriche e oftalmoscopiche condotte nella malattia; Due casi di localizzazione cerebrale, ibid., pp. 376-387, contributo personale alla teoria delle localizzazioni cerebrali; Studii di termometria cerebrale negli alienati, ibid., V (1879), pp. 94-115, illustrazione dei rilievi della temperatura esterna in varie parti del capo in pazienti affetti da differenti malattie mentali. Del M., inoltre, debbono essere ricordati i contributi clinici e anatomopatologici alla teoria delle localizzazioni cerebrali e alla diagnosi differenziale tra lesioni della corteccia e di altre zone cerebrali (Le localizzazioni motrici della corteccia cerebrale, studiate specialmente dal lato clinico, ibid., IV [1878], pp. 307-344 e Sulla sintomatologia e sulla diagnosi delle lesioni corticali nella zona motrice, ibid., pp. 647-672); lo studio dell'uso di acido lattico e lattato in clinica (Sul valore ipnotico e sedativo dell'acido lattico e del lattato di soda negli alienati, ibid., V [1879], pp. 168-179); le osservazioni statistiche sulla diffusione della pellagra in Italia, sulle alterazioni psichiche nella malattia, sulla loro causa, sui mezzi per prevenirle (Studi statistici sulla diffusione della pellagra in Italia e specialmente nella provincia di Modena, in Giorn. della Soc. italiana d'igiene, I [1879], pp. 149-164, 245-277; La pellagra nella province di Modena e Reggio. Studi statistici, in Gazz. del frenocomio di Reggio Emilia, V [1879], pp. 1-14; La pellagra nella provincia di Reggio, ibid., pp. 41-51); l'ampia Relazione sui lavori nevrologici del Nono Congresso medico di Genova, in Arch. italiano per le malattie nervose e più particolarmente per le alienazioni mentali, XVII (1880), pp. 473-492, fatta al IX Congresso medico di Genova.
A causa del peggioramento delle proprie condizioni il M. alla fine del 1888 si trasferì a Tortona, ma nella primavera successiva la sua malattia subì un ulteriore aggravamento.
Il M. morì a Tortona il 18 maggio 1889.
Fonti e Bibl.: Necr., in Annuario della R. Università degli studi di Genova. Anno scolastico 1889-90, pp. 147-158; in Il Caffaro, 19 maggio 1889, p. 3; B.H. Vassileff, Cinque camici bianchi. La famiglia genovese Maragliano, Genova 1967, pp. 64-69; E. Maura - P.F. Peloso, Lo splendore della ragione. Storia della psichiatria ligure nell'epoca del positivismo, Genova 1999, I, pp. 129 s.; II, pp. 443 s., 554-563.