Graham 〈ġrèiëm〉, Dan (propr. Daniel Harry). - Artista concettuale statunitense (Urbana, Illinois, 1942 - New York 2022). Tra i principali esponenti delle neoavanguardie del dopoguerra, attivo anche nel campo teorico e della critica d'arte, si è esercitato con vari mezzi espressivi (dalla fotografia alla performance, dal video all'architettura), indagando i temi dell'intersoggettività, dello specchio e del doppio, della trasparenza e del riflesso, e interessandosi alla complessa relazione tra opera d'arte e pubblico. Un Catalogue raisonné della sua opera è stato pubblicato nel 2001.
A New York, attraverso la galleria John Daniels da lui diretta (1964-65), è entrato in contatto con artisti quali D. Judd, R. Smithson e D. Flavin e ha avviato la sua sperimentazione artistica, strettamente intrecciata all'elaborazione teorico-critica e fondamentalmente volta a una contestualizzazione sociale e politica. Dal 1969 ha partecipato con le sue fotografie alla raccolta Homes for America ed eseguito performances incentrate su processi percettivi e psicologici.
L'uso di vetri, specchi e videocamere ha sostanziato installazioni quali Video for two showcase windows (1976) e poi i progetti di strutture architettoniche (pavilions) trasparenti e specchianti: Two adjacent pavilions (1978-82, Otterlo, Rijksmuseum Kröller-Müller); Two-way mirror cylinder inside cube, (1981-91, progetto di parco urbano sul tetto del Dia center for the arts di New York); Fun house (per l'edizione del 1997 di Skulptur. Projekte di Münster); Bisected two-way mirror triangle (1998, a Villa di Verzegnis presso Udine); Children's day care, CD ROM, cartoon and computer screen library project (1998-2000, opera composta da un grande padiglione con una mediateca di cartoni animati per bambini, esposta nel 2006 al Castello di Rivoli e Torino). Gli scritti teorici più importanti di G. sono raccolti in Video-architecture-television: writings on video and video works, 1970-1978 (1979); Rock my religion (1993); Two-way mirror power: selected writings by Dan Graham on his art (1999).