CUSPIDE (dal lat. cuspis; fr. flèche; sp. remate; ted. Spitze; ingl. spire)
Motivo architettonico, la cui linea fondamentale è un angolo acuto; può servire a caratterizzare un edificio, che si dirà monocuspidale se termina con una sola cuspide, bicuspidale se con due, tricuspidale se con tre, policuspidale, se con più cuspidi.
Cuspide (o guglia, pinnacolo, freccia) è anche la parte più elevata di una costruzione che finisce in una punta. Essa riposa o direttamente sul resto della costruzione o su di un tamburo di forma simile a quella della cuspide sovrastante.
Le cuspidi si trovano specialmente nei monumenti medievali romanici o gotici, specialmente nei campanili. Da principio le cuspidi furono poco elevate, coniche o piramidali a base quadrata; in seguito presero la forma di piramidi a base poligonale, per divenire più tardi acutissime, fino a raggiungere un'altezza eguale a quella delle torri che loro servono di sostegno. Si trovano anche cuspidi terminate in una pina, come nel Saint-Front di Périgueux, che si possono ritenere di derivazione romana. Nell'architettura gotica, il cui carattere peculiare fu la tendenza al verticalismo, le torri e le guglie si elevarono altissime. Col crescere delle dimensioni esse dovettero essere fornite di finestre che divennero così frequenti, grandi ed ornate, che le cuspidi apparirono come ricami di pietra. Attorno alle frecce si misero spesso abbaini a frontone acuto e sugli spigoli fiori cruciformi, gattoni o foglie rampanti.
Celebri per le frecce traforate sono, tra le altre, le cattedrali di Strasburgo e di Burgos.
In Italia, dove lo stile gotico ebbe scarso sviluppo, si possono ricordare le guglie del duomo di Milano, erette in varie epoche la più alta delle quali regge la famosa Madonnina. Nel campo dell'architettura moderna ricordiamo il pinnacolo terminale della Mole Antonelliana a Torino e quello della cupola di S. Gaudenzio di Novara, entrambe opere di Alessandro Antonelli, e le cuspidi coniche dei quattro campanili fiancheggianti la facciata della chiesa della Sacra Famiglia a Barcellona.
Bibl.: E. Viollet-le-Duc, Dictionnaire raisonné de l'architecture française, ecc., Parigi 1875-1889; C. Enlart, Manuel d'archéologie française, Parigi 1902; R. de Lasteyrie, L'architecture réligieuse en France à l'époque gothique, Parigi 1926-28; id., L'architecture réligieuse en France à l'époque romane, 2ª ed., Parigi 1929; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I: Il Medioevo, Torino 1927.