crociata
Termine che indica le guerre combattute da eserciti cristiani contro i musulmani a partire dal sec. 11° con l’intento dichiarato di liberare il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il concetto di guerra santa era già emerso nella lotta contro i saraceni in Italia meridionale, e poi nella Penisola Iberica. Il primo progetto di una lega di cristiani contro i turchi selgiuchidi, che avevano sottratto all’impero bizantino l’Anatolia, la Siria e la Palestina, fu delineato da papa Urbano II nel Concilio di Clermont-Ferrand (1095). La prima c. (1096-99), appoggiata dall’imperatore bizantino Alessio I Comneno, vide protagonista l’alta feudalità francese (Roberto duca di Normandia, Raimondo conte di Tolosa), fiammingo-renana (Goffredo di Buglione, Baldovino di Fiandra) e italo-normanna (Boemondo di Taranto, suo nipote Tancredi), nonché le flotte delle repubbliche marinare italiane (Pisa, Genova e Venezia). I crociati occuparono Nicea (giugno 1097), quindi assediarono e conquistarono Antiochia di Siria (giugno 1098), dove si insediò Boemondo di Taranto; sotto la guida di Raimondo di Tolosa e di Goffredo di Buglione, conquistarono infine Gerusalemme (luglio 1099). Siria e Palestina furono sottoposte a una organizzazione feudale alle dipendenze del regno di Gerusalemme, di cui fu eletto primo re Goffredo di Buglione; le città commerciali italiane, con successive conquiste, si garantirono il monopolio dei commerci con il Medio Oriente. Un’altra conseguenza della c. fu la successiva istituzione di nuovi ordini monastico-cavallereschi: i templari (1118) e i cavalieri teutonici (1143). La seconda c. (1147-49) fu scatenata dalla minaccia dell’emiro di Mossul, che si impadronì di Edessa. Predicata da Bernardo di Chiaravalle, la c. fu bandita da Luigi VII di Francia (1146), cui si unì l’imperatore Corrado III; ma il tentativo fallì, anche per l’opposizione dell’imperatore bizantino Manuele I. La terza c. (1187-92) bandita da papa Gregorio VIII seguì l’attacco al regno di Gerusalemme da parte di Saladino, sultano di Siria ed Egitto, che occupò Gerusalemme (1187). Vi aderirono l’imperatore Federico Barbarossa, Filippo II Augusto di Francia, Enrico II d’Inghilterra (e alla sua morte, Riccardo Cuor di Leone), e Guglielmo II di Sicilia con la sua flotta. Dopo una prima spedizione, in cui Federico Barbarossa trovò la morte annegando nel fiume Salef (giugno 1189), una seconda spedizione dei re di Francia e d’Inghilterra riuscì a conquistare San Giovanni d’Acri (1191); tuttavia, per i contrasti franco-inglesi fu stipulata una tregua con Saladino (1192). La quarta c. (1202-04), voluta da papa Innocenzo III, fu priva dei necessari finanziamenti e del sostegno dell’impero, della Francia e dell’Inghilterra. L’intervento dei veneziani indusse i crociati a muovere contro Costantinopoli per restaurare il deposto imperatore Isacco II Angelo. Tuttavia, dopo la presa e il saccheggio di Costantinopoli (aprile 1203) e la fuga dell’usurpatore Alessio III, veneziani e crociati decisero di spartirsi l’impero: Baldovino di Fiandra fu eletto imperatore dell’impero latino d’Oriente, e il marchese Bonifacio di Monferrato re di Tessalonica; i crociati avevano così abbattuto l’impero bizantino dando vita all’impero latino d’Oriente. Anche la quinta c. fu proclamata da Innocenzo III (1215). Dopo una prima fallita spedizione in Egitto (1217-21), la pacifica liberazione del Santo Sepolcro fu ottenuta da Federico II di Svevia grazie a un trattato con il sultano d’Egitto, che assicurava ai cristiani il possesso dei luoghi santi per dieci anni; ma Gerusalemme venne definitivamente riconquistata dai musulmani nel 1244. La sesta c. (1249-50), chiamata settima da chi identifica la sesta nella spedizione di Federico II, proclamata da papa Innocenzo IV (1245), fu organizzata e diretta dal re di Francia Luigi IX il Santo, che sbarcò in Egitto, ma fu sconfitto e fatto prigioniero dai musulmani, e poi liberato dietro riscatto. Lo stesso Luigi IX organizzò anche la settima (o ottava) c. (1270), con l’appoggio del fratello Carlo d’Angiò, re di Sicilia; ma dopo lo sbarco a Tunisi, l’esercito fu decimato dalla peste, e lo stesso Luigi morì. Alla fine del 13° sec. anche gli ultimi possedimenti cristiani in Terra Santa furono conquistati dai turchi. Già dal sec. 13° e sempre più nel successivo il termine c. fu utilizzato anche per designare le guerre bandite dal pontefice contro nemici interni alla cristianità: eretici come gli albigesi, poteri laici che si opponevano al papa. A partire dalla metà del 14° sec., la c. assunse il nuovo significato di lotta difensiva della cristianità contro l’espansione dei turchi ottomani in Europa.
Si veda anche Le crociate