CRAC DES CHEVALIERS
(arabo Ḥiṣn al-Akrād, Qal'at alḤuṣn)
Castello situato nella Siria occidentale, a N della strada che da Homs conduce alle città costiere di Tortosa e di Tripoli, posto su di un'altura che domina la pianura della Buq῾a; si tratta di uno dei manieri più orientali degli stati crociati, compreso nella contea di Tripoli.La prima fortezza, menzionata da molti cronisti medievali arabi tra cui Ibn al-Athīr, Ibn al-Qalānisī, Ibn al-Furāt e Tashrīf, venne fondata dall'emiro di Homs intorno al 1030 e fu conquistata nel 1110 da Tancredi di Antiochia, che la pose sotto il controllo del conte di Tripoli. Nel 1142 Raimondo II di Tripoli cedette il castello, allora comandato da Guglielmo di Le Crat, agli Ospedalieri di s. Giovanni di Gerusalemme, che lo tennero fino al 1271, allorché il sultano Baybars I costrinse il presidio ad arrendersi dopo un estenuante assedio. Le poche iscrizioni pervenute risalgono a epoca crociata e mamelucca; la storia del C. si può ricostruire soprattutto grazie alle opere dei cronisti arabi e crociati, alle narrazioni dei pellegrini (per es. Guglielmo di Tiro, Giacomo da Vitry, Wilbrand di Oldenburg, Burcardo del Monte Sion, Giovanni di Joinville; Deschamps, 1934, pp. 105-141), ai cartari degli Ospedalieri, nonché alle ricerche archeologiche condotte a partire dal 1927 (Deschamps, 1929; 1934).Ampiamente ricostruito in seguito all'arrivo degli Ospedalieri nel 1142, il C. non presenta un mastio centrale, al cui posto si trova invece un cortile irregolare, di forma poligonale, sotto il quale si sviluppano enormi magazzini sotterranei. La cinta fortificata interna, munita di torri rettangolari addossate, fu innalzata tra il 1142 e il 1170; la grande torre settentrionale è particolarmente degna di nota per dimensioni e altezza e per la presenza di caditoie a rimbalzo, che costituiscono l'esempio più antico tra quelli attestati in castelli crociati.Tra il 1170 e il 1202, anni in cui si verificarono due grandi terremoti, fu costruito l'ingresso, potentemente fortificato e fornito di una rampa di accesso curva, e venne riedificata la cappella, decorata da un esteso programma di affreschi. Quando, dopo il terremoto del 1202, le difese del C. furono significativamente ampliate e rafforzate, la cinta più interna fu fornita di enormi scarpate sui lati meridionale e occidentale, muniti anche di torri, alcune di forma circolare all'esterno e rettangolare all'interno, altre soltanto circolari. Tutto il castello venne circondato da un ulteriore sistema di fortificazioni, costituito da massicce cortine murarie e da torri semicircolari aggettanti, secondo una tipologia da poco in uso; fu in questo periodo che Wilbrand di Oldenburg visitò il C. (1212), riferendo che la guarnigione degli Ospedalieri contava duemila uomini.Il castello fu edificato con l'impiego soprattutto di grandi pietre da taglio, poste in opera con regolarità, che conservano numerosi segni lapidari. Alla straordinaria robustezza del circuito murario e delle torri fa riscontro la bellezza degli elementi decorativi in stile gotico, che risalgono all'ultima fase dei lavori, intorno alla metà del sec. 13°: la loggia, con un sistema di volte quadripartite e costolonate con eleganti archi a sesto acuto, la grande sala, sempre nel cortile interno, munita di finestre a tracery e di sculture con motivi naturalistici, floreali e fitomorfi, e il c.d. logis du maître, all'ultimo piano del torrione situato nell'angolo sudoccidentale della corte interna.Il C. assolveva non solo la funzione di importante fortificazione crociata, ma anche quella di quartier generale per le attività religiose e collettive degli Ospedalieri nella contea di Tripoli. Dopo che Baybars I prese possesso del castello, parte delle difese esterne fu ricostruita e il sultano Qalāwūn edificò nel 1285 la grande torre di impianto rettangolare presso l'estremità meridionale.
Bibl.:
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