couchsurfing
(couch surfing), loc. s.le m. inv. L’ospitalità via Internet: scambio reciproco di alloggio nella propria casa, proposto attraverso la rete telematica.
• l’Adoc segnala una novità d’importazione che prende sempre più piede, il «couch surfing», letteralmente saltare da un divano all’altro. C’è chi mette a disposizione una stanza della sua casa e c’è chi parte e cerca un posto in cui poter sostare per qualche giorno. (Bruno Ruggiero, Quotidiano Nazionale, 11 luglio 2011, p. 14, Cronache) • Per le vacanze la scelta è ampia: si può barattare un breve soggiorno in un Bed&breakfast in cambio di alcuni lavoretti, […] O magari si sperimenta il «couchsurfing», cioè scivolare non sulle onde ma da un divano all’altro, farsi ospitare da uno sconosciuto e promettergli pari disponibilità. […] Negli Stati Uniti un gruppo dedito al couchsurfing ha preferito aprire una nuova piattaforma quando si è reso conto che i fondatori avevano trasformato la loro creatura in una macchina da soldi. I proprietari di case aprivano gratis la porta agli sconosciuti mentre i gestori del sito ci guadagnavano sopra. Una filosofia di vita contro un nuovo business, un dilemma per ora irrisolto. (Stefano Filippi, Giornale, 18 maggio 2015, p. 13, Controcorrente) • «Le destinazioni vanno promosse nella qualità. Se poi Internet serve a muovere le persone, soprattutto giovani, benvenga: ma non è con il couchsurfing o con l’Airbnb che si fa sviluppo. Anzi, queste forme andrebbero recensite e controllate meglio» (Marco Malacrida intervistato da Alessandro Palmesino, Secolo XIX, 2 marzo 2017, p. 17, Genova).
- Espressione inglese composta dai s. couch ‘divano’ e surfing ‘navigazione in rete’.
- Già attestato nella Stampa del 4 ottobre 2003, Tuttolibri, p. 11 (Davide Scagliola).