coroide
Membrana vascolare dell’occhio interposta tra retina e sclera. Perforata posteriormente dal nervo ottico, termina poco davanti all’equatore dell’occhio, continuandosi col corpo ciliare e l’iride, assieme ai quali forma la cosiddetta tunica uvea, ossia la membrana vascolare dell’occhio che provvede alla nutrizione della retina, del cristallino e del vitreo. Sebbene assai esile, la c. è composta di cinque strati, il più esterno dei quali è formato da due lamelle: la lamina sopracoroidea e la lamina fusca, quest’ultima così detta per la sua accentuata pigmentazione nerastra. Seguono, andando verso l’interno, lo strato dei grossi vasi (le arterie ciliari brevi e le vene vorticose), lo strato dei vasi di medio calibro, quello dei capillari, o strato coriocapillare, e infine la cosiddetta lamina vitrea, aderente alla retina. Nella degenarazione maculare retinica si assiste a una neovascolarizzazione della c., che riguarda i vasi capillari e quelli di medio calibro; essi nascono sotto la retina, e i loro essudati e trasudati la danneggiano in modo permanente.