Rettile dell’ordine Crocodilia, Sauropsidi Arcosauri del superordine Coccodrillomorfi. Sono i rettili viventi di maggior mole, con arti brevi di solito palmati, a 5 dita gli anteriori, a 4 i posteriori; hanno tegumento rivestito da scudi o placche cornee situate sul dorso e anche ventralmente (come in alcune forme fossili), costituenti una corazzatura; scheletro facciale solidamente fissato sul cranio in cui sono presenti due arcate ossee temporali, dal palato completo con coane spostate posteriormente; denti conici robusti, impiantati in alveoli. Hanno polmoni sacciformi e cuore quasi completamente diviso in due metà: destra, venosa, e sinistra, arteriosa. Sono ovipari: la femmina depone dopo l’accoppiamento, in una buca scavata nella sabbia, da 20 a 100 uova che vengono, in genere, lasciate incubare con il calore ambientale. Vivono, talora in grande numero, nei fiumi e nelle paludi delle regioni intertropicali; eccellenti nuotatori, sono meno agili a terra. Voraci, possono ingoiare prede voluminosissime e restare digiuni a lungo.
Risalgono al Trias superiore, con forme fossili notevolmente diverse dalle attuali. La maggior parte dei generi è estinta. L’ordine Crocodilia comprende 6 famiglie estinte, la cui filogenesi e collocazione sistematica è complessa e in discussione, tra le quali i Protosuchidi, e il subordine vivente Eusuchi, al quale appartengono tre famiglie: Alligatoridi, Crocodilidi (c. propriamente detti), Gavialidi, con otto generi e ventidue specie. La tradizionale suddivisione dell’ordine dei c. nei 4 subordini Protosuchi, Mesosuchi, Eusuchi e Talattosuchi, non è più ritenuta valida. Comuni specie della famiglia Crocodilidi sono: c. americano (Crocodilus acutus; fig. A), lungo circa 3-4 m, vivente nei fiumi della Florida, Indie occidentali, America Centrale, Colombia, Venezuela, Ecuador; c. corazzato (Crocodilus cataphractus; fig. B), lungo fino a 4 m, vive lungo i fiumi dell’Africa occidentale; c. del Nilo (Crocodilus niloticus; fig. C), lungo fino a 6 metri, uccide prede anche della dimensione di un bufalo; diffuso nelle raccolte d’acqua dell’Egitto e dell’Africa subsahariana; è presente anche nel Madagascar; c. marino (Crocodilus porosus; fig. D), il più grande Crocodilide vivente, lungo oltre 7 m, degli estuari dell’India, Indocina, Malacca, Cina meridionale, Arcipelago Malese, Australia settentrionale; compie anche lunghe escursioni in oceano aperto.
Il termine c. viene attribuito comunemente ai rappresentanti fossili dell’intero superordine Coccodrillomorfi, gruppo dalla tassonomia controversa, che include, oltre all’ordine Crocodylia, le famiglie Sfenosuchidi, da alcuni ritenuta parafiletica, e Saltoposuchidi.
Sindrome delle lacrime di c. In neurologia, lacrimazione associata all’atto del mangiare; segue a paralisi del nervo facciale e si presume origini da deviazione delle fibre parasimpatiche destinate alle ghiandole salivari verso la ghiandola lacrimale, durante la rigenerazione del nervo.