CLODIA
. Seconda figlia di Appio Claudio Pulcro, e sorella maggiore del tribuno della plebe Publio Clodio. La data di nascita si aggira intorno al 94 a. C. Nel 63 a. C., era sposa a Quinto Metello Celere: ne rimase vedova il 59 e la morte improvvisa del marito gettò su di lei un'ombra di sospetto, legittimato in certo modo dalla condotta sua in genere e dal suo contegno.
Momento grave della sua vita fu quando un processo a M. Celio Rufo (56 a. C.) portò in campo accuse da lei architettate e diede agio a Cicerone di esprimere sul conto di lei ciò che in parte dovette essere realtà, in parte maldicenza colorita con arte di oratore e sentimento di nemico. Oltre infatti ad urti personali e diretti, influiva sull'oratore l'esser Clodia sorella del suo più odiato nemico.
L'identificazione di questa Clodia con la Lesbia cantata da Catullo, che risale a Pier vettori (sec. XVI) e che fu ripetutamente sostenuta, ha trovato oppositori. Comunque sia, si può considerare nulla più di una scappatoia l'identificazione di Lesbia con la sorella minore di questa Clodia, moglie di Lucullo, ripudiata nel 61 a. C.
Bibl.: F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 105 segg. Le notizie su Clodia sono ripetute spesso dai commentatori e dagli studiosi di Catullo, a cominciare da L. Schwabe, Quaestiones Catullianae, Giessen 1862, combinando fra loro momenti sentimentali del poeta e dati della vita di Clodia. Contro l'identificazione di Lesbia con questa Clodia, cfr. G. Giri, in Riv. indo-greca-italica, 1922, p. 161, e in Athenaeum, 1928, p. 183.