CIRILLO di Tessalonica, san
L'apostolo degli Slavi nacque nell'827, e fu compagno di studî dell'imperatore Michele III. Fu allievo e amico di Fozio, senza però seguirlo nella rivolta contro Roma. Protetto dall'imperatrice madre Teodora, ordinato per sua richiesta sacerdote, accettò a Costantinopoli una cattedra di filosofia, occupandola fino al 851. Mandato da Michele III a predicare il cristianesimo nelle terre tolte al califfato di Baghdād, si recò poi tra i Khazari (v.), popolo di razza turca che aveva occupato il litorale settentrionale del Mar Nero ed era aperto alla propaganda giudaica. Da Kherson (Crimea) portò con sé al ritorno quelle ch'erano ritenute le reliquie del papa S. Clemente. In quella missione era accompagnato dal proprio fratello primogenito Metodio. Quando il principe dei Moravi Rostislao chiese dei missionarî a Michele III, ambedue vennero scelti per la nuova missione, e, dopo una breve sosta in Bulgaria, arrivarono in Moravia prima del giugno 864. Ambedue conoscevano già il dialetto slavo parlato nei dintorni di Salonicco, e, prima di partire, inventarono un alfabeto nuovo per esprimere i suoni di quella lingua (v. glagolitico). Dopo tre anni di missione in Moravia, Cirillo partì per Roma alla fine dell'867 o al principio dell'868. Avevano ambedue introdotto, secondo la tradizione orientale, la lingua volgare nell'ufficiatura ecclesiastica, ispirandosi per la liturgia eucaristica alle formule romane già conosciute nei dintorni, e per l'ufficio propriamente detto al rito bizantino. Approvata la versione slava della liturgia dal papa Adriano II, Cirillo, già ammalato da molto tempo, si fece in Roma monaco, ma non si sa se conforme alle istituzioni bizantine o a quelle romane. Morì il 14 febbraio 869; fu sepolto, si crede, nella chiesa di S. Clemente (v. cirillico, alfabeto; paleoslavo).
Bibl.: A. d'Avril, St. Cyrille et St. Méthode, première lutte des Allemands contre les Slaves, Parigi 1885; L. Léger, Cyrille et Méthode, étude historique sur la conversion des Slaves au christianisme, Parigi 1868; D. Bartolini, Memorie... dei santi Cirillo e Metodio e del loro apostolato fra le genti slave, Roma 1881: tutti invecchiati, ma sempre utili. Migliore G. Marković, Gli Slavi ed i papi, I, Zagabria 1897, pp. 94-159; ottimo A. Lapôtre, L'Europe et le Saint Siège à l'époque carolingienne, I; Le pape Jean VIII, Parigi 1895, pp. 91-170, da integrarsi con F. Dvorník, Les Slaves, Byzance et Rome au IXe siècle, Parigi 1926.