CHORTÁTZES o Chortákis, Geórgios
Poeta cretese (di Rethymnos), del quale non si sa altro se non che fu autore di un fosco e prolisso dramma in dialetto cretese, l'Ερωϕίλη, composto negli ultimi decennî del sec. XVI o nei primi del XVII.
Filogono, re d'Egitto, ha una figlia Erofile e un figlio adottivo Panareto: i due giovani si amano e segretamente si sposano. Quando il tiranno viene a saperlo uccide Panareto e, chiamata la figlia, le presenta in un paniere la testa, il cuore e le mani del marito: l'infelice si uccide. Filogono è a sua volta trascinato nell'Ade dall'ombra del fratello maggiore, a cui aveva usurpato il trono. Il Ch. segue da vicino, e talvolta quasi traduce l'Orbecche di G. B. Giraldi (1504-1573), e forse il Filostrato e Panfila di Antonio da Pistoia. Qualche modificazione introdusse del suo: mentre in Orbecche è la figlia stessa che si vendica del padre, nella tragedia greca la vendetta è affidata all'ombra del fratello; la figura di Erofile ne acquista in gentilezza, a scapito della tragicità. Qua e là vi è qualche reminiscenza dell'Aminta del Tasso, e alla Gerusalemme liberata sono ispirati quattro intermezzi a dialogo e danza (moresca): Rinaldo sotto l'incanto d'Armida, il suo ritorno alla guerra, la lotta di Goffredo con Solimano, ecc. È un'opera dunque d'ispirazione italiana (meno convincenti sono alcune pretese reminiscenze dall'Antigone di Sofocle), ma rinnovata da elementi greci, nello stile e nella lingua schiettamente popolare. Anche nei metri lo stesso miscuglio di elementi greci e italiani: il dialogo e gl'intermezzi sono in versi politici rimati, i cori dei primi quattro atti in terza rima. L'Erofile è un interessante portato della cultura cretese sotto la dominazione veneta (v. anche cornaro, vincenzo), nonché un documento linguistico di prim'ordine; in Grecia fu a lungo popolare.
La prima edizione (Venezia 1637), trascritta in lettere greche da un ms. in lettere latine, è imperfetta; migliore quella di A. Gradenigo, Venezia 1676; 2ª ed., 1772; K. N. Sathas, Κρητικὸν ϑέατρον, Venezia 1879, pp 283-467; É. Legrand, Bibl. gr. vulg., II, Parigi 1881, pp. 335-399.
Bibl.: K. Krumbacher, Gesch. der byz. Litt., 2ª ed., Monaco 1897; G. Bursian, in Abhandl. d. sächs. Gesellsch. d. Wiss., V (1870), pp. 549-635 (da un ms. di Monaco, Cod. gr. 590); E. Teza, in Rendiconti Acc. dei Lincei, s. 5ª, IV (1895); V. Dieterich, Gecshichte d. byz. u. neugriech. Litt., Lipsia 1909.