MORGAN, Charles Langbridge
Romanziere inglese, nato il 22 gennaio 1894 a Langbridge (Kent), morto il 6 febbraio 1958. Entrò nella marina da guerra e prestò servizio nell'Atlantico e nei mari della Cina. Nel 1913 abbandonò la flotta ma tornò ad arruolarsi allo scoppio della prima guerra mondiale. Fu prigioniero in Olanda e, tornato a combattere, perdette tutti i suoi manoscritti quando la sua nave fu affondata. Nel 1921 si laureò in lettere ad Oxford ed entrò a far parte, come critico drammatico, della redazione del Times. Fu intimo amico ed esecutore testamentario di George Moore, di cui subì l'influsso. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale tornò ad arruolarsi.
Ha riscosso riconoscimenti più sul continente che in patria; nei suoi romanzi - a parte il primo The gunroom (Londra 1919), che è realistico ed autobiografico - egli ha espresso il conflitto fra lo spirito e la carne e ha adottato spesso un tono poetico talvolta eccessivamente solenne e pomposo; si è ispirato al "misticismo laico" non immune peraltro da influssi biblici. Oltre alla "Sparkenbroke Trilogy" (Portrait in a mirror, Londra 1929; The fountain, ivi 1932; Sparkenbroke, ivi 1936) fra le sue opere di maggior successo bisogna ricordare The voyage (Londra 1940) e A breeze of morning (ivi 1951). The burning glass (Londra 1953) resta il suo lavoro meglio riuscito in campo drammatico; A Challenge to Venus (Londra 1957) è l'ultimo suo scritto d'impegno. Oltre quelle citate si ricordano anche le seguenti opere: My name is legion, Londra 1925; Epitaph on George Moore, ivi 1938; The flashing stream (dramma), ivi 1938; The Judge's story, ivi 1947
Bibl.: H. C. Duffin, The novels and plays of Ch. M., Londra 1959 e articoli e saggi su Revue des deux mondes (luglio 1933); Nuova Antologia (16 luglio 1935); The London Quarterly Review (ottobre 1939).