CEMBALO (κύμβαλον, cymbálum o cymbála)
Strumento musicale, costituito da due piastre metalliche di forma circolare, più o meno convessa, e talvolta persino emisferica. Si suonava percuotendo l'una contro l'altra le due piastre, munite di manichi o di fori da cui si facevano passare dei nastri, mediante i quali i piatti stessi erano comodamente impugnati dal suonatore (cymbalistes).
Il cembalo è uno strumento di origine orientale, ma che nel secolo V a. C. già era penetrato nella liturgia greca, come si desume da un frammento di Pindaro (framm. 48), da taluni esemplari in bronzo rinvenuti nel santuario di Zeus a Dodona, e infine da altri conservati in diversi musei e recanti iscrizioni con dediche a Cora, ad Artemide e ad altre divinità. Si tratta, in genere, di divinità che avevano relazione con i misteri dove talora questo strumento assumeva un significato simbolico. In alcune rappresentazioni figurate i cembali appaiono talvolta appesi ad alberi sacri.
Dall'Oriente questo strumento fu introdotto anche nel mondo romano. Il cembalo fu volto anche ad usi profani, e lo adoperavano danzatrici e suonatori girovaghi (agyrtai), come nel musaico di Dioscuride del Museo di Napoli. I cembali costituiscono infine un motivo decorativo che ricorre assai frequentemente nella pittura murale.
Per lo strumento a tastiera comunemente chiamato cembalo, abbreviando il vero nome di clavicembalo, v. questa parola.
Bibl.: E. Pottier, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire, I, i, s. v. Cymbalum, pag. 1697 segg.